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    Cristi, Madonne, e piume d’oca…

    Pensiero di Gatto randagio… Guardando l’immagine in contro-copertina di uno dei maggiori quotidiani nazionali…  avvertendo un certo crescente fastidio… cercando di capire perché… ben ricordando  che la contro – copertina è quando possibile venduta alla pubblicità, e che vale molto molto molto…

    Dunque. L’immagine è a piena pagina. Il piano americano di una giovane coppia. Bella, sì, ma questo sarebbe banale. Mediamente la pubblicità punta su gioventù e bellezza, per darci l’illusione che basti indossare, ad esempio, il profumo giusto, per trasformarsi in una riedizione di Marilyn… E magari ci crediamo pure. Ma quella coppia… più che bella ha un’aura sacrale… 

    Guardate bene anche voi. Questo giovane signore, il suo profilo, lo sguardo ispirato, dolce e severo a un tempo… la luce che brilla sulle ciocche dei capelli castano chiari che raggi ben direzionati  illuminano di sfumature d’un biondo caldo, sullo sfondo morbido di cielo e mare… insomma un volto di Cristo come da classica, e un po’ scontata, iconografia religiosa.

    E guardate lei. Profilo tenero di Madonna, tutta rincantucciata nel suo sonno fiducioso,  abbandonata alla sicurezza di quello sguardo che punta a un orizzonte ultra- terreno. C’è anche l’accenno a un ponte sullo sfondo, suggestione di passaggio verso chissà quale mondo…

    Per un attimo lo sguardo mi è sbandato.

    Il volto tranquillo e inarrivabile a un tempo di lui …ispirato al Cristo redentore della Cappella Sistina? La luce, e i drappeggi (complimenti, davvero, al direttore della fotografia)…  richiamo, che so,  al Tondo Doni di Michelangelo? Guardate l’abbraccio di quel drappeggio carico di rosso che vira sull’arancio, che sembra un unico manto… confrontate la composizione dei volumi…

    Bèh, sapete qual è il ‘loghetto’? Piccolo piccolo in alto e fra le pieghe di una manica… Ebbene siamo di fronte alla pubblicità dei piumini della marca sulla cui ‘pulizia morale’ tanto si è discusso dopo l’inchiesta di Report e le immagini delle povere oche spennate vive per la gioia, appunto, di  piumini che più caldi e più leggeri di così non si può.

    Riflettendo, sui meccanismi della pubblicità… permettetemi di pensar male.

    Dopo tanto “fango” buttato addosso e le accuse di crudeltà e insensibilità e immoralità, per via delle penne strappate alle oche per riempire i noti piumini, come meglio recuperare sprazzi di mercato sfiorato dal dubbio? Facile! Con un messaggio di seduzione che arriva diritto diritto dal cielo…  Siamo o non siamo il paese degli atei devoti? Ossimoro degli ossimori…

    Ed ecco la scelta di un’immagine che punti al sacro, all’indiscutibile. Tanto abbagliante e  rassicurante a un tempo, che chi vuoi pensi più alle povere oche spennate vive? Un tributo come un altro, a quello sguardo da Dio sceso in terra, alla promessa d’ascensione verso l’ultramondo, portandosi dietro la sua bella addormentata… La fede non si discute, si abbraccia.

    Insomma, la maglietta azzurra numero 10 sul Cristo Redentore che domina Rio de Janeiro, pensata per la pubblicità Rai dei mondiali di calcio, sembra roba da dilettanti. Al riparo da accuse di blasfemia, che non sono state invece risparmiate all’incauto spot della Rai, ben più profonda, ben più mirata, ben più ‘mignotta’, questa pubblicità…

    Ma c’è anche l’altra faccia della medaglia. (E non sarà questa quella che mi irrita di più?) Il fatto è che se la pubblicità sa spesso imporci modelli distorti e inarrivabili, qui si va ben oltre… e se costruzione sociale è anche l’immagine della bellezza e di tutti i suoi orpelli ( leggi qui piumini di vere penne d’oca dall’esorbitante costo) che ci vengono proposti, quanti se ne sentiranno respinti verso l’inferno? 

    Con il terrore di questa prospettiva, resto ancora con lo sguardo inchiodato al profilo del giovane modello …  ancora presa da fastidio e incantamento insieme. Esattamente come la prima volta che, passando per una viuzza alle spalle di San Pietro, i miei occhi incrociarono gli occhi di un Cristo, fedele alla più retorica iconografia, che si muovevano seguendomi dalla cornicetta di un souvenir. Un po’ più kitsch, a dire la verità, ma anche lui lì, contornato da luccichini, come per dire… comprami, comprami…

    Possibile, pensai allora, e penso oggi, con tutte le differenze del caso, arrivare a questo?  Evidentemente sì. Con buona pace di Cristo, del Vangelo, e del dolore delle oche…

      

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