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    Giovedì sera, tutti al bar antico di Positano…

    positanoLeggete questa storia. Me la manda Daniela Morandini da Positano, dove tutti si stanno raccogliendo intorno a un pezzo di storia: il bar Internazionale…

    “Positano. Insieme per un Bar antico. Dopo le disposizioni dei NAS, che impongono immediate ristrutturazioni, gli amici del Bar Internazionale si danno appuntamento giovedi’ sera in questo locale storico, affinché , nel rispetto delle regole, la sua memoria non vada perduta.
    C’è un luogo, a Positano, dove , dal mare, le scale diventano strada. Da qui si parte, e si arriva. E qui, dal 1924, c’è il Bar Internazionale. E’ la creatura di Gaetano Celentano, uno dei tanti positanesi d’America, quando i migranti eravamo noi.
    Gaetano parte, fa il falegname a New York. Torna, apre la sua fabbrica di gassose che poi trasformerà in un bar : Internazionale, appunto, come la sua vita. Gaetano suona lo xilofono, mette in ordine le sue caramelline colorate in tanti barattoli di vetro, canta serenate alle signore straniere.
    Il suo bar è già un ” luogo”. La sua foto è ancora qui: Gaetano in posa davanti ad una delle prime pubblicità delle gomme americane. Gaetano che sveglia il paese con il suo “magistrale megafono”,come lo ricorda Riccardo Bacchelli nel suo “Italia per terra e per mare”.
    Dagli anni ’60, l’anima di questo luogo è Mimì Collina: la barba bianca, lo sguardo da galantuomo.
    ” Ma prima di me – racconta Mimì- ci sono altre storie. Dopo Gaetano, arrivarono Vito e Luigi Cicogna. ma si dovette partire ancora : America, Venezela. Dopo, arrivai io”.
    Sono gli anni della controcultura: e’ qui che Nico, la voce dei Velvet Underground concepisce ” Desertshore”, uno dei suoi album piu’ singolari.
    Dal bar Internazionale si parte e si arriva. Qui si intrecciano scale, strade, parole, suoni, colori.
    Mimi’ , diventa la memoria storica: accoglie, ascolta, custodisce…E’ una presenza forte e discreta e, nelle sue parole, diversita’ e differenze sfumano.
    “Sì, quella ragazza bionda era Marianne Faithfull…- racconta Mimi’- E quei guaglioni erano i Rolling Stones… e c’era chi tornava da una notte a totani… e c’erano Mario Schifano, Tano Festa, Peter Thompson, Antonello Marinucci, ma come si fa a ricordarli tutti? …. Loro si’ che non si possono scordare: Vali Myers e Rudi Rappold ,due artisti dall’esistenzialismo dei caffè di Parigi, agli incontri del Bar Internazionale…
    Maradona? Si’ c’era anche lui…gli ho presentato un gruppo di ragazzi argentini…erano simpatici…..”.
    Da anni, sul bancone di questo Bar, le figure sottili di Martine Léfevre osservano coloro che entrano. Sono i personaggi di questa pittrice francese che da sempre vive qui , ed è forse l’ultima artista di quelle avanguardie che, tra gli anni 60 e 70, si sono incrociate in questo pezzo di mare.
    Tutto questo, e tanto altro ancora, vogliono raccontare giovedi’ sera gli amici del Bar Internazionale, insieme con i quadri di Luigi Collina, uno dei figli di Mimì’. Sono segni duri, in bianco e nero, quasi espressionisti, di una Positano che afferra, stringe e vuole difendere la propria storia.
    Daniela Morandini

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