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    Zauberflote…

    mariaUn regalo bellissimo, giovedì scorso, alla Locanda Atlantide, a San Lorenzo, qui a Roma,  quello dell’ ENSEMBLE STRUMENTALE dell’ARCIMBOLDO e la COMPAGNIA TEATRALE RACCONTARCANTANDO che, prima di partire per il Festival di Posdam, hanno messo in scena, quasi una prova generale, un Flauto Magico “adatto per adulti e bambini”, una riduzione opera di autore anonimo tratta da un manoscritto praghese della fine del settecento. Strumenti dell’ epoca, e un teatro di burattini a sottolineare la natura tragicomica del testo… Una vera delizia… Ascoltate cosa ne scrive Bernard Brown…

    “Spettacolo spiritoso e divertente, che ci fa pensare a come doveva essere Mozart: fantasioso, creativo, con l’anima da bambino, con spiccata sensibilità per le emozioni create dalla fusione dei diversi aspetti sensoriali (tonalità ricchissime, colori smaglianti e chiaroscuro, movimento e acrobazie, spazi scenici mutevoli), e con una forte voglia di sperimentare i diversi modi di combinare parole e musica per affascinare l’ascoltatore/spettatore imprigionandolo per un’ora in un mondo immaginario creato intorno ad un racconto profondo di un percorso di amore, popolato di personaggi variegati, con echi di spiritualità antica.
    Siamo in uno spazio gremito, con tanti bambini accovacciati per terra davanti agli adulti, le pareti di profondo nero, l’orchestrina quasi al buio vicino al palcoscenico che si presenta a tre livelli: una parete trasparente, una siepe vivacemente colorata, e una tenda-piramide. La prima voce che sentiamo – del Maestro di Cerimonie, che poi diventa La Prima Dama – è risonante, musicale, suadente e vivace per l’intera rappresentazione, e coinvolge a perfezione i bambini in prima fila.
    Appena inizia la musica, siamo avvolti dalle sonorità deliziose dei corni di bassetto d’epoca mentre gli artisti dipingono la parete trasparente per farla divenire un incantevole bosco incantato. La musica viene poi arricchita con il fagotto e le percussioni e i deliziosi burattini, sapientemente animati, eseguono la lotta tra il Principe Tamino e il serpente, vinto con l’aiuto della vistosa Prima Dama. Arriva un coloratissimo e fantasioso Papageno, l’uccellatore, con una rete già quasi colma, alla ricerca di una nuova preda, e sentiamo la sua famosa aria di auto-presentazione.
    Ad ogni risvolto della vicenda ci sono nuove sorprese:
    Pamina è un burattino, come il suo amato Tamino, ma Monostatos appare in carne e ossa, terrificante, diavolesco e d’improvviso intenerito, con una performance eccezionale per varietà di mimica ed espressività.
    I tre fanciulli che danno consigli primi della prova sono impersonati da tre rosei e volteggianti porcellini alati.
    La Piramide si muta in tempio di Sarastro, poi acquista tante altre figurazioni immaginifiche, tra cui la prova dell’acqua e del fuoco.
    La Regina della Notte è una creatura molto particolare, imperiosamente e dinamicamente degna dei salti musicali della sua famosa aria Der Hölle Rache.
    Papagena ha due incarnazioni, la brutta e la bella, con gli stessi variegati e splendenti colori di Papageno.
    I due bravissimi cantanti principali danno vita a quasi tutti i personaggi dell’opera, ognuno vocalmente differenziato, con interpretazioni stupende. I musicisti non sono da meno, la piccola orchestrina riesce ad arricchire l’esperienza con una varietà di timbri e di suoni di accompagnamento con sublime maestria.
    Un flauto magico breve, che mantiene tutta la magia dell’originale; una versione nominalmente per bambini, ma adattissima anche ai giovani di tutte le età. Un amalgama perfetto tra recita, canto e musica, che ricrea il senso di sorpresa. Le melodie di Mozart possono sempre dirci qualcosa di nuovo, quando il contesto e l’interpretazione aggiungono nuovi elementi.
    Questo gruppo affiatato ci ha toccato il cuore, ci ha sorpreso con il fascino della realizzazione inventiva, divertito con la fantasia, e lasciato profondamente soddisfatti del livello qualitativo delle interpretazioni. Una serata indimenticabile, che ci ha fatto capire come nuove imprese basate sul genio di Wolfgang Amadeus, impostate dalla giusta regia e con attori bravi, possono darci ancora molte belle sorprese.
    Alla fine ovazioni interminabili ed entusiasmo dei grandi e dei piccoli, che hanno improvvisato un saltellante girotondo al suono dei sorridenti musicisti.

    Bernard Brown

     

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