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    Fascisti su Marte, CasaPound a Ostia

    Fascisti-su-marte-cop-520x330Fascisti su Marte (grande trovata filmica), CasaPound a Ostia (prepotenza da vigliacchi).

    Ancora una domanda. Me l’ha fatta il Randagio prima di decidere se avventurarsi per un’altra puntatina al mare… Lo perdonerete se sembra minuzia, con tutte le terribili cose che in questi giorni portano il lutto nei nostri cuori, e non solo nei confini del nostro paese. Ma…
    “Ma.. chiacchiere a parte –mi ha chiesto-, è stato preso qualche provvedimento nei confronti della ‘ronda’ che sul lido di Ostia ha cacciato via un venditore di cocco e fatto scappare un venditore di bandanas? Come fossero autorità pubblica…”
    Già, chiacchiere a parte. Perché, mi ha ricordato quel petulante del Randagio, quel che si è arrogato il permesso di fare l’ardimentoso gruppetto di CasaPound è cosa illecita. A conferma mi ha messo sotto il naso il decreto che definiva i requisiti delle “associazioni di osservatori volontari”, che preferiamo chiamare “ronde”, contribuendo a darvi, già col nome, un certo tono di militaresco e cupo… E ha ragione lui, il Gatto. Andate a leggere il decreto (vi rimando a questo dettagliato articolo de La Stampa; http://www.lastampa.it/2009/08/08/italia/il-decreto-che-disciplina-le-ronde-lCmZlMhgxC3EeKViDKo5SM/pagina.html): è evidente che l’azione del locale gruppo di CasaPound è stata assolutamente illegittima.
    “E ancora più grave – mi ha detto il Randagio- che sia stato un consigliere municipale a capeggiare l’illecita incursione… E perché non c’è andato con i vigili? Come avrebbe potuto e dovuto…”
    Ha continuato. “E che centra con la tanto sbandierata ‘sicurezza’, l’arrogante prova di forza di un manipolo di bravi contro un ‘pericolosissimo’ venditore di cocco?”
    E a proposito dell’ipocrisia e della ridicolaggine (sì, si è espresso proprio così) di quello che ci dicono… che così si vogliono tutelare produttori e commercianti nostrani… mi ha riletto, dal libro di Saviano, Gomorra, l’episodio dell’incontro con Pasquale, bravissimo sarto che lavorava in nero per la mafia cinese, che una sera aveva acceso la televisione, e …
    “cambiando i canali era rimasto immobile davanti allo schermo, aveva strizzato gli occhi sull’immagine come un miope, anche se ci vedeva benissimo (…) si avvicinò alla televisione e si mise le mani sulla bocca, come quando si assiste a una cosa grave e si tappa un urlo. In tv Angelina Jolie calpestava la passerella della notte degli Oscar indossando un completo di raso bianco, bellissimo. Uno di quelli su misura, di quelli che gli stilisti italiani, contendendosele, offrono alle star. Quel vestito l’aveva cucito Pasquale in una fabbrica in nero ad Arzano. Gli avevano detto solo: «Questo va in America»…”
    A proposito delle “griffes” che si intenderebbe tutelare sequestrando borsette e bandanas a persone che sono solo l’ultimo anello, e vittime, di un ben vasto e articolato sistema, quello sì, criminale…
    “E poi, cosa c’entra tutto questo con la sicurezza? Siamo così rincretiniti da perdere il senso delle cose? Ma siamo davvero così stupidi da non voler vedere?” mi ha quasi rimproverata. “Sembra solo un piccolo episodio, neanche poi nuovo, dicono… ma quel che c’è di nuovo, e di grave, è che per la prima volta chi ci amministra aizza e plaude. E’ questo il paese, di gesti illeciti e arroganti, che vogliamo?”
    Domanda che vi giro… ora ben preoccupata anch’io. Anche perché frugando fra le ultime notizie, cercando di capire se, polemiche a parte, qualche chiaro e concreto provvedimento contro gli autori dell’illecito blitz sia stato preso, leggo che CasaPound ‘annuncia’ un nuovo blitz, questa volta contro i mercatini rom di alcune strade di Ostia. L’appuntamento è per questa mattina, lunedì 20 agosto, alle 9. Parola del consigliere di CasaPound del X municipio. Roba da Far west.
    Ora che c’è addirittura un annuncio pubblico, la domanda è: interverrà qualcuno deputato… i vigili urbani, le forze dell’ordine… a chiarire qual è il compito di chi? O vogliamo, di questo passo, lasciare il terreno allo squadrismo che verrà…
    “Sai che ti dico?” ha concluso il Gatto. “Oggi di andare al mare proprio non mi va”. E si è rintanato in casa…
    Ma evidentemente il suo desiderio di essere su una riva è talmente forte… L’ho visto che frugava nel computer… Cercava sonorità che evocassero il mare di Grecia. E si è fermato solo ritrovando i passi di sirtaki di Zorba il greco. E il danzare di Anthony Quinn. Così corposo e aereo a un tempo. Corpo e cielo, sullo sfondo di una spiaggia secca di pietre. Umida di vento. Passi, che sfiorano il suolo, accarezzano l’aria. E si intrecciano. Prima lenti. Poi prendono ritmo e sembrano inseguirsi senza mai più toccare terra. E quando il ritmo cresce, cresce fino all’impossibile, Zorba è solo quella danza, e l’aria e il mare. Appassionato e appassionante, come sa esserlo un uomo che danza la vita…
    Che è quanto di più lontano potesse immaginare, il Randagio, dai gesti scomposti e truci, dai toni minacciosi e arroganti che preannunciano (quando ce ne renderemo conto?) solo danze di morte…

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