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    Castelli di fiammiferi

    La donna madonna di oggi è una bambina. Si chiama Lisa. E appare e scompare, appare e scompare, fra le righe di una narrazione. Ma il pensiero di lei è sempre presente. Ovunque e comunque. In ogni attimo e pensiero Jan, che è suo fratello, della mamma, del papà. Dei nonni, anche se sembrano non volerlo dare troppo a vedere. Come sempre succede intorno a un bambino, quando quel bambino non è esattamente come gli altri. Lisa, ci viene presentata così, “urla quando non può avere i ravioli con il ripieno di ricotta e spinaci e non smette mai di far tintinnare il suo portachiavi. Nella sua stanza ogni cosa deve essere nella sua esatta posizione, e quando qualcuno la va a trovare, si può sedere sempre e solo nello stesso posto”. Lisa, è una bambina autistica. “Castelli di fiammiferi” è il racconto costruito intorno a lei e al pensiero di lei da Bettina Obrecht, pubblicato in Italia da Uovonero. Ma a guidarci nello srotolarsi delle vicende del racconto è Jan. Fratello quanto mai dolce, che ci conduce nella storia con l’attenzione e la delicatezza di chi vuole farci parte e nello stesso tempo proteggere qualcosa di molto, molto delicato. Ma anche con la caparbietà del suo sguardo bambino, che del racconto è la cosa più bella. Jan, come solo i bambini sanno fare, tesse infiniti dialoghi con il suo pappagallo, ma anche con l’orsacchiotto, la macchina dei vigili del fuoco… “e scambierebbe volentieri tutte le voci che sente nella sua stanza con la voce di Lisa, se fosse possibile”. Ma Lisa non parla. “Anche i suoi pensieri sono così silenziosi che nemmeno lui può sentirli”. Ma Jan, sa sempre quello che sua sorella pensa e vuole…

    La storia, forse, quella straordinaria di ogni ordinaria famiglia nella quale entra la disabilità. Le prove cui è messa di fronte, la fatica, gli smarrimenti, le speranze, le rinunce, i momenti di sconforto, i momenti di luce. A Jan, il compito di tenere sempre accesa una fiammella, nonostante Lisa urli, nonostante la mamma a volte sembri così stanca da far pensare che voglia scappare… nonostante in un momento di stanchezza estrema i genitori pensino per Lisa ad un’altra casa… in un istituto. “Se la caverà anche senza di me”, dice la mamma mentendo su un ricovero di alcuni giorni in ospedale. Ma che ne sa la mamma,  di come se la cava Lisa? , pensa Jan…(…)

    Il castello di fiammiferi è la bellissima torre che Lisa soprendendo tutti costruirà. E… il finale lo lasciamo ai lettori. Un racconto delicatissimo, pubblicato da una casa editrice, Uovonero, che si presenta così: “Amiamo i libri e la lettura. Crediamo che leggere sia un diritto di tutti: aiuta a capire il mondo che ci circonda e la comprensione aiuta a essere liberi. E poi è anche e soprattutto un piacere. Molte persone, a causa di difficoltà di vario genere, restano escluse dalla possibilità di godere dei libri: sono le persone affette da autismo, da dislessia, da ritardo cognitivo, da varie forme di disturbi dell’apprendimento. Noi di Uovonero vogliamo che chiunque, nessuno escluso, possa esercitare il proprio diritto alla lettura”.

    www.uovonero.com

     

     

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