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    Pinocchio a matita

    … e com’ero buffo quand’ero burattino… Buffo e a volte anche antipatico… ma resistere a Pinocchio è davvero difficile. In un modo o nell’altro, rimane lì, acquattato dentro di noi… con le sue birbonate, gli incanti e gli abissi nei quali pure ci trascina. A questo ho pensato guardando le tavole della mostra di disegni di Francesca Perrotta, dove mi sono affacciata in un pomeriggio indolente, così, per curiosità, o forse per quell’attrazione che sempre esercita tutto quel che affolla i sentieri delle favole… Bhè, deve averla ben combattuta questa lotta con il Pinocchio rimasto dentro di lei, Francesca Perrotta, che a un certo punto ha deciso di “liberarsi dall’antipatia che questo personaggio le aveva suscitato durante l’infanzia” e la cura è stata occuparsene impugnando la matita. E così rileggendo, e ritrovando, e tracciando… è nata questa sorprendente lettura della favola di Pinocchio. Immagini in bianco e nero, che sono buio e luce. E questo Pinocchio che emerge dal buio e sul limite del buio sembra ad ogni istante esserne inghiottito, (…) non mi è mai sembrato interamente burattino, né mai interamente bambino… a volte un po’ più l’uno, a volte un po’ più l’altro… e questa è una delle cose che mi ha affascinato di più.

    Attraversando e riproponendo la storia di Pinocchio ogni volta interrogandosi e interrogandolo, queste immagini restituiscono tutto lo stupore e la paura di cui è tessuta la storia di Collodi, senza risparmiare nulla… Cosa di più angosciante e feroce che essere trasformato in ciuchino… penzolare con una corda al collo da un ramo nero… finire nel buio del ventre di un pesce… E il mare è una grande onda nera, nera è l’ombra sul campo dei miracoli, mentre si accende di luce il muso mite e vinto dell’asinello…

    Quello che mi ha colpito al cuore è, nel disegno qui accanto, lo sguardo di questo burattino che è già un po’ più bambino. Il suo stupore più fiducioso che dubbioso, stretto fra il gatto e la volpe e i loro occhi immoti. E a noi che sappiamo come andrà a finire, viene voglia di dirgli… ma fuggi via,  ti stanno fregando, e strapparlo dal foglio per portarlo in salvo, lontano da quella brutta faccenda…

    Insomma, l’invito è ad andare a vederla, questa mostra, a Roma, nelle sale della Biblioteca Centrale, dove sarà aperta fino a fine marzo. O almeno ad andare a frugare nelle pagine del sito www.francescaperrotta.net, perché questi disegni sono anche un libro, che ne racconta il percorso e tanti altri progetti ancora…

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