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    Quegli incredibili spot…

    La pretende chi si vuole bene (!?) .… Ripensando, agli spot della campagna sulla sicurezza del lavoro… ripensando a quelle immagini che sembrano suggerire che in fondo la responsabilità è tutta lì, nella “distrazione” del lavoratore… che non sa, che non pretende… Nessun commento, per capire, più chiaro di questa lettera, di Maria Antonietta Cuomo, rimasta vedova a causa di un incidente sul lavoro che le ha portato via il marito ( e una foto, naturalmente non  tratta da quello spot).
     
    “Sono la vedova di un operaio morto ad ottobre scorso, Nicola è stato vittima della presunta incompetenza dei responsabili della cooperativa per cui lavorava, che l’hanno messo a lavorare in una situazione di estremo pericolo senza nessuna protezione, ma è soprattutto vittima del menefreghismo dello Stato che continua a tollerare tutti questi morti sul lavoro senza prendere seri provvedimenti. Le leggi sono inefficaci e continuano ad essere facilmente aggirabili dai “padroni”. Lo Stato, come iniziativa di prevenzione, ha pensato bene di fare uno spot “vergognoso”, dal quale si evince che sono gli operai “colpevoli” della loro stessa morte. Per questo io chiedo che venga pubblicizzato “il contro-spot insicurezza sul lavoro”, perchè la società non può continuare a rimanere indifferente ed accettare questi bollettini di guerra nel mondo del lavoro. Solo con la sensibilizzazione delle coscienze, attraverso la diffusione di iniziative come quella del contro-spot in oggetto, si potrà costruire una società veramente civile fondata sul rispetto dei diritti/doveri di ogni individuo, dove il lavoro sia per l’uomo e non l’uomo per il lavoro”.

    Maria Antonietta Cuomo

    Lancia intanto un appello Marco Bazzoni, operaio fiorentino, perché venga ritirata la ‘Campagna Salute e Sicurezza sui luoghi di lavoro’ e i relativi spot pubblicitari. La campagna, sostiene Bazzoni, “non dice nulla di chi deve garantire la sicurezza per legge, ovvero i datori di lavoro” e “sottovaluta i rapporti di forza nei luoghi di lavoro”. Piuttosto che spendere soldi per questo genere di iniziative, chiede Bazzoni, il governo metta in campo più ispettori e risorse che davvero cerchino di rendere più sicuri i posti di lavoro.

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