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    Yesterday…

    “E’ proprio così… ci sono dei giorni che faccio fatica a tenere insieme tutti i pensieri che mi girano per la testa. A volte arrivano, si fermano per un po’ e poi passano. Ci sono delle volte che arrivano e si fermano e non riesci a scacciarli neanche… che sembrano un cielo pieno di nuvole nere prima del temporale… E la mia testa delle volte è come un temporale con i tuoni forti e i lampi e devo mettere la testa sotto al cuscino fino a che non finisce”… “

    Insomma, c’è un’ombra su me… come nella famosa canzone dei Beatles, e “Yesterday” è il titolo di un testo teatrale, di Bruno Cerutti, che è attore, drammaturgo e per anni è stato educatorie e si è occupato di persone disabili. “Yesterday” è un monologo, sul palco è Giacomo, un giovane con disturbo mentale che racconta momenti della sua vita e del suo incontro con il teatro. Un monologo che riesce a farci vedere “tutti i colori” della vita difficile di Giacomo, le paure, le medicine, i momenti di paralisi… “se ce la faccio al laboratorio vado lo stesso”…. dice…  e il teatro diventa il suo rifugio, un rifugio per l’anima. Diventa la sua casa, spiega Cerutti, lugo insomma dove stare ed essere accolti anche quando non si sta bene. Cerutti ha prestato servizio per 18 anni come socio educatore in un Centro diurno disabili di Pavia e oggi continua la sua esperienza teatrale con gli ospiti del Centro diurno della Fondazione “Adolescere” di Voghera, e il suo Giacomo, è un po’ la sintesi dei “Giacomi” che nella ita ha incontrato, con l’aggiunta di qualcosa anche di sé stesso. E con questo ha vinto il Premio nazionale “Teatro e disabilità”, promosso da AVI onlus – Agenzia per la vita indipendente e Associazione Ecad (Ebraismo cultura arte drammaturgia). Ancora, Bruno Cerutti, che è attore e anche musicista, ha fatto uno spettacolo con musica e testi sulle tracce di Gaber. E non c’è da stupirsene per una persona che si chiama ( insomma l’avete notato?) come il titolo di una famosa canzone di Gaber… Cerutti Gino, appunto, e Gaber e la sua poetica, mi ha detto, l’ha accompagnato per tutta la vita. Il filo conduttore dello spettacolo musicale, “l’impossibilità di essere normali…”  che vale un po’ per tutto e tutti… così come per molti la cura dell’anima può essere un sipario che si apre…

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