Un racconto di Daniela Morandini. Come un flash. Ed è andata esattamente così…
“Al mercato, un giorno qualsiasi. Due bimbi di un anno più o meno, che appena appena camminano, si tengono per mano tra due file di scarpe. Uno sembra un cesello orientale, l’altro un guerriero in miniatura. Qualcuno si ferma a guardarli: sono così belli che sembrano finti. Un uomo impreca perché non riesce a passare. “Stronzo” gli fa una signora bionda vicino a me. “Scusi sa, ma quello lo conosco, è anche un padre, come fa a fare così?”
Dico qualche banalità sui bambini e la guardo. E’ giovane, ma non troppo. Ha occhi celesti larghi. E’ bella, anche se è troppo magra e ha i denti rovinati.
“Perché tanta cattiveria? Sa cosa succede poi?”. Aspetto la spiegazione e lei va avanti:
“Mio figlio si chiude in camera e si taglia. Il padre mi ha detto di riempirlo di botte. Ma scherziamo? In casa non ho nascosto niente. Sarebbe peggio. Il mio compagno è paziente, quando gli dice che dobbiamo stare insieme lui non va in camera a tagliarsi”.
La signora bionda è composta, ma comincia a piangere:
“Vedrà che risolverò anche questo”.
“Ne sono sicura” dico io. Mi presento e lei mi dice il suo nome, ma non lo ricordo. Ci salutiamo con un abbraccio e vado a comprare i broccoli, mentre i due bimbi che giocavano tra le bancarelle non ci sono più”.
Daniela Morandini