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    Dell’arte medieval-contemporanea…

    Ricevo da Alessandro Errico questa riflessione, e questa foto, che volentieri  pubblico.

    Confetto Basiliano (o dell’arte medieval-contemporanea).
    “Mi trovavo a Bruxelles quando un social network mi avvertì di una novità ineffabile: a Sannicola (Le), la Chiesa di San Mauro, gioiello artistico dell’anno Mille (un “unicum” in Puglia per i suoi 60 affreschi conservati alle pareti) era stata tinteggiata col colore di un’alba brillante. Un rosa visibile anche da Gallipoli. Dal mare. E anch’io da lontano potevo vivere quella sensazione di stranissimo nonsenso. Di inadeguatezza. Di dubbio. Di ricerca di un significato. Di un significante o più. Quella chiesa che aveva visto combattere politici, uomini di cultura e semplici cittadini amanti della propria terra, era diventato un confetto rosa, partorito dalla bomboniera di una sorta di stupideria incomprensibile. Un concetto che univa l’arte medievale a quella contemporanea senza rivendicazione alcuna? Atto goliardico in attesa della celebrazione massmediatica? Passatempo pernicioso o ripicca per il pregio del costituendo “Parco delle Rupi di San Mauro” che avrebbe impedito la colata di cemento turistico a pochi passi dal mare? Domande che s’inchiodavano a chilometri di distanze. Poteva il tempo di quelle pietre unire passato e presente in un’icona retropop? C’era da rimanere immobili ad osservare lo sfregio. La dissacrazione di un luogo fatto di silenzi e tramonti in faccia allo Ionio. Quel rosa come sangue andato a male. Come un taglio di sensi in una lacerazione di simboli.  Il definitivo può lasciare terreno al temporaneo?”

    Il definitivo e il temporaneo… pensandoci un pò su… ma non sembra un  trucco fotografico? La svista di un pittore? Il gioco di un Dio annoiato?

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