Domenico

Ancora cartoline di sguardi. Spedita, questa, da una riva lontana lontana, nello spazio e nel tempo. Nel bianco e nel nero sgranato del passato, vedete?, ancora si scorge il celeste di due acuti ritagli di cielo…

“Domenico. Di lui si parla poco.Partì da Osoppo per andare a Mosca. Aveva gli occhi celesti . Perchè i friulani –  come diceva padre Turoldo –  hanno gli occhi celesti a furia di alzare lo sguardo al cielo-. A Osoppo, dove tanta gente aveva combattuto contro gli austro-ungarici, rimasero la moglie e i figli. Lui voleva lavorare al treno delle meraviglie. Vladivostoc, San Pietroburgo, Pechino…  E laggiù,  in Siberia, incontro’ un’altra donna, e nacquero altri figli. Forse c’era anche lui, piu’ tardi, nel 1900, a Parigi, all’Esposizione Universale, a parlare  del Train Transiberièn. Chissa’ cosa fece ancora dopo, a Mosca, nel 1915. Di lui si parla poco. Ricordano solo che aveva gli occhi celesti. A furia di alzare lo sguardo al cielo”. (D.M.)

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