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    In autostrada…

    Tornando da Venezia. Ascoltando le informazioni sul traffico, in autostrada. Un annuncio invita a guidare con prudenza su un tratto della Roma-Aquila, nei pressi di Candela, o giù di lì.  Attenzione, dice, presenza di animali sulla strada. Senza specificare quali, come e perché. Un secondo annuncio dello stesso tono, poco dopo. Attenzione, ripete, animali in strada nei pressi di Cattolica, questa volta. E fa quasi sorridere. Forse un errore, forse ho sentito male, ma la tentazione è forte. Immaginare animali che invadono le carreggiate. 

    Polli, maiali, mucche. Anche qualche cavallo. Tutti insieme, come per tacito segnale, nello stesso momento in ogni parte del paese. Scesi finalmente liberi dai camion che su e giù su e giù per l’Italia li portano ammassati al macello. Scene ilari, surreali e in qualche modo liberatorie ( almeno per loro, gli animali, intendo). Come dire ‘Galline in fuga’. Immagini che mettono davvero il buon umore. Ma le scene del film immaginato, suggerite da quei due strani annunci, vengono presto interrotte. E nella maniera peggiore, mentre sorpassiamo un grosso camion, bianco e con svolazzi rossi che avvertono: trasporto animali vivi. Maiali, vivi e stretti l’uno contro l’altro. Qualcuno spinge il muso fra le sbarre, ad annusare, forse a cercare, aria libera. Il tempo di incrociare sguardi persi, e fuggire dall’odore che arriva in una folata di carni sudate e di escrementi e di paura. Tornano alla mente altre immagini e la frase che non ricordo più chi pronunciò: se i macelli avessero pareti di vetro, nessuno mangerebbe più carne. Se i macelli avessero pareti di vetro…          

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