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    Nordio e le “Coop agricole rosse”. Appunti dagli anni ’90…

    Alcune puntualizzazioni di Vittorio da Rios, a proposito dell’attuale ministro della giustizia Nordio… negli anni ’90 PM in Veneto.
    Ascoltate cosa scrive dunque Vittorio da Rios, che ci riporta a quegli anni, di cui è testimone… in quanto allora Presidente e socio fondatore del Gruppo Cantina Rinascita…

    “Alcune puntualizzazioni a riguardo della biografia intellettuale e professionale dell’attuale ministro della giustizia Nordio Carlo e di altre questioni relative a fatti accaduti in Veneto. Bene facciamo un excursus sulle nostre vicende economiche giudiziarie a ritroso nel tempo. Metà anni 90 del secolo breve. Qualcuno ricorda delle “Coop agricole rosse” venete? Ovviamente ne dubito, si ha memoria corta, troppo corta per ricordare questo passaggio fondamentale della nostra storia recente: economica-agricola- giudiziaria. Avca: “associazione veneta cooperative agricole” era una notevole realtà giovane, cresciuta negli anni 70 e che fatturava ” le decine e decine di Cooperative” fine anni 80 quasi 300 miliardi di lire annue… erano strutture giovani in fase di consolidamento sia attraverso le normali forme di capitalizzazione interne sia più in generale con il sistema bancario.
    Ora, sintetizzando al massimo, vi fu un fatto che determinò in poco tempo la distruzione di un simile patrimonio cooperativo agricolo. La defenestrazione del presidente dell’allora banca Nazionale del lavoro Prof. Nerio Nesi, uomo di grandi vedute, di alto profilo morale ed etico, da sempre vicino e amico del movimento cooperativo in genere, e in particolare quello agricolo, da parte di Bettino Craxi allora presidente del consiglio.
    Bene si deve sapere che le Coop agricole erano nate con le fideiussioni bancarie dei soci. O meglio dei membri del consiglio di amministrazione, impegnando tutti i loro averi per una idea Cooperativa, non per costruire una azienda privata (da tenere conto di questo).
    Bene, questa defenestrazione di Nerio Nesi diede inizio alla privatizzazione del sistema bancario e più in generale del sistema economico nazionale, Vi fu un radicale ridimensionamento del movimento Cooperativo su scala nazionale, pur mantenendo e potenziando strutture Cooperative di notevole peso e entità in Trentino Alto Adige con grossi consorzi di secondo grado, in Emilia Romagna, in Friuli e qualche altra regione, ma quel movimento dal basso con gestione associata di stalle da latte soprattutto e della conduzione di fondi agricoli in forma associata sparì in pochi anni del tutto. Certamente alcune “ingenuità” si sono commesse, per età e per convinzione che l’ “Idea Cooperativa” era vincente sempre comunque. La storia ebbe purtroppo percorsi assai diversi con esiti spesso dai risvolti drammatici. A iniziare dalla banca Nazionale del Lavoro, e a cascata tutte le altre banche, vi fu l’aggressione con revoca degli affidamenti, Prestiti e fideiussioni date alle Coop, come per i rispettivi conti aziendali dei soci fideiussori. Un autentico disastro e questo su scala nazionale.
    Io ero all’epoca Presidente e socio fondatore del Gruppo Cantina Rinascita. La prima cantina sociale cooperativa veneta della lega delle cooperative. Ma che aveva di già forme collaborative con le strutture coop definite “bianche”. Una realtà, la nostra, nata a cavallo tra le provincie di Treviso e Venezia, fortemente innovativa nella lavorazione delle uve, nella commercializzazione e nello studio dei cambiamenti in essere nei gusti alimentari e del bere della popolazione… si stava dando gambe culturali e filosofiche al progetto del Gruppo. Eravamo antesignani anche in questo. Il Dott. Nordio Carlo era all’epoca pubblico ministero a Venezia. Eravamo in piena tangentopoli milanese. A seguire le questioni relative alla Cantina Rinascita, o meglio al gruppo Rinascita, dopo l’aggressione delle banche e il “caos” da ciò determinato, era una magistrato donna che con molta serietà come deve fare un magistrato cercava di capire cosa successo. Improvvisamente il Dott. Nordio Carlo si impossessò della istruttoria e diede una accelerazione al tutto con molti arresti e perquisizioni. Furono eseguiti molti arresti del tutto immotivati, con ipotesi di associazione a delinquere finalizzata a finanziare prima il P.C.I. e poi il PD. Su richiesta del Dott Nordio Carlo. IL PRESIDENTE dell’allora AVCA “Associazione veneta delle Coop Agricole venete” Alberto Fontana, subì per quattro mesi la carcerazione preventiva e usci solo dopo la decorrenza dei termini. Nordio Carlo poi si è reso conto della realtà dei fatti. Non c’era nessun finanziamento né occulto né trasparente dalle Coop Agricole al P.C.I. poi al PD. E si trovò, spiace dirlo, con niente in mano e arresti compiuti del tutto privi di una logica del diritto. Ricordo che in una udienza, chiamato come testimone nel processo ad Alberto Fontana, e il tema andato sulla liceità dell’agire degli istituti di credito nei confronti dei soci fideiussori, chiesi nel corso dell’udienza al Dott. Nordio Carlo se con la stessa meticolosità e a volte violenza giudiziaria si fosse rivolto a verificare l’azione e la liceità degli istituti di credito aggredendoli con tale brutalità devastativa. Ovviamente rimasi senza risposta, troppo prematuro porre una simile domanda ma che è fondativa in fatto di diritto di fatto e non solo amministrativo.
    Oramai tutto è andato… la storia ha fatto il suo penoso corso in questo caso. E la storia ben sappiamo e fatta dagli uomini nello specifico non di grande valore, devo pur dirlo con una vena di amarezza. In quanto al Dott Nordio Carlo, almeno da parte mia nonostante, le “devastazioni subite” ma comprese e metabolizzate culturalmente, come gli errori da lui fatti, mi auguro che sia totalmente dissolto il suo antico livore storico anti P.C.I. e anti COOP, che lo ha portato suo malgrado all’epoca a muoversi come un elefante in una cristalliera, non avendo gli strumenti culturali ed economici quanto giuridici, per gestire tutta quella vicenda. Non gliene faccio una colpa. Un piccolo e sintetico excursus su una questione che andrebbe di molto approfondita. Troppo repentinamente dimenticata per progettualità e qualità degli uomini impegnati. Il discrimine storico per comprendere la criminale svendita dello Stato, e dello Stato di diritto, e la quasi totale privatizzazione del sistema economico italiano, e la subordinazione delle stesse strutture cooperative di primo e secondo grado ai colossi delle multinazionali in campo agro alimentare. Un caro saluto .

    Vittorio da Rios


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