More

    … – 7

    Al Glasnevin Cemetery. Perche’ non si puo’ lasciare un paese senza aver salutato i suoi morti. E qui, oltre la grande torre rotonda d’ingresso, la piu’ alta d’Irlanda, il cimitero appare come un grande prato incolto. Dove insieme all’erba e ai fiori gialli di maggio, spuntano steli di pietra. Fitti fitti, come un campo dopo il tempo della pioggia. Ma e’ soprattutto luogo affollato di eroi. Qui, e piu’ avanti ancora, la lunga storia dello spirito rivoluzionario d’Irlanda, nei piccoli e grandi templi che, si legge nell’opuscolo d’ingresso, ogni irlandese puo’ venire a ‘curare’. Ma oggi c’e’ solo vento, un vento forte, a tratti freddo, a tratti caldo, nell’altalena di nubi che vanno e vengono, a tratti liberando, a tratti imprigionando la luce del sole. Fuori, oltre le mura, nel mondo che ritorna dei vivi, sulla folla eccitata del sabato campeggiano i cartelli che invitano al voto per il trattato di Lisbona. Un voto per l’Europa, fra due settimane. Alcuni invitano a dire ‘Si’, alcuni a dare un ‘No’. Vota No, urla un manifesto affacciato sul fiume. Molti, dice, hanno dato la vita per la tua liberta’…

    Ultimi Articoli

    Olympe, dunque…

    Censure…

    Il carcere, una casa morta…

    Il segreto del giardino

    Archivio

    Tag

    Articolo precedente
    Articolo successivo