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    Con il cuore coperto di neve…

    A proposito di società solidalista… Vittorio da Rios ci regala questa sua attenta riflessione, di cui molto lo ringraziamo:

    “Ritorna fondamentale l’assioma portante di tutta l’opera Hegeliana: LA SECONDA NATURA. Uscito dall’utero della madre chi tu VUOI ESSERE nella vita, nella società. Quale ruolo ti vuoi dare. Superando la sciocca domanda ontologica-metafisica: Cos’è l’Uomo! In cosa vuoi essere tu Donna e Uomo! Non credo che nonostante il grande valore della costruzione di una SOCIETA’ SOLIDARISTICA basti per dare risposte alle sfide inedite della società attuale. Né il ritorno pur lodevole a forme romantiche nel gestire la propria esistenza dentro illusori paradigmi consolatori, e da esempio sia la forma più razionale per rispondere allo strapotere enorme dei CRIMINI DI SISTEMA. Non potevo non andare con la memoria a un capolavoro pietra miliare della moderna cultura giuridica, vale a dire la SCIENZA DELLA LEGISLAZIONE di Gaetano Filangieri, dove il grande intellettuale partenopeo dedica un libro, dei sette programmati all’inizio, alla costruzione della FELICITA’. Domandandosi che occorre andare oltre quella personale per quanto effimera e breve a quella collettiva, cioè la FELICITA’ di tutti. Ed eravamo nel 1700. Silvestro Montanaro nel suo straordinario lavoro tra i tanti, “CON IL CUORE COPERTO DI NEVE” ci pone inanzi alle tragedie e ferite non più suturabili che segna il destino di milioni di bambine e bambini oggi nel mondo. Un autentico pugno sullo stomaco per noi TRIBÙ BIANCA. A Pattaya Città della Thailandia originalmente una comunità di trecento anime di pescatori che in qualche decennio è cresciuta da essere oggi una grande Città di 1,5 milioni di abitanti, con grattaceli, banche, ville ecc. dove mediamente sono in vendita 350.000 ragazzine e ragazzini ma soprattutto CARNE FRESCA bambine e bambini a buon mercato. Un autentico paradiso per pedofili. con presenze annue che superano i 20 milioni.di visitatori. Uomini di ogni età che provengono da tutte le parti del mondo a maggioranza occidentale. La lingua più parlata a Pattaya è L’ITALIANO. Sulla strada principale di Pattaya, racconta Silvestro le bancarelle offrono a pochi euro film porno con protagonisti bambini. Nessuno lo vieta, nessuno di quelli che passano e vedono dice nulla. Le copertine mostrano bambini di ogni angolo del mondo sottoposti ad ogni bruttura. A Phnom Penh, la splendida capitale cambogiana, tassisti e strani figuri fanno tranquillamente a gara ad offrire ogni genere di merce. “Droghe comprese. Ragazze comprese. Bambini compresi. Dimmi quello che vuoi e te lo procuro. Per i bambini però devi pagare di più”, mi ripetono in tanti. E se provo a dire che è orribile che mi offrono i loro piccoli, la risposta, univoca è sempre quella. ” se voglio lavorare devo essere pronto a tutto. Devo soddisfare le vostre richieste. Ma oltre ai bambini cambogiani e tailandesi vi sono sempre più bambini e bambine che provengono dal Vietnam, comprati da famiglie povere e indigenti, lo sporco traffico si è industrializzato,ha una cultura Industrial-mafiosa che evita con cura di attrarre attenzione o di creare problemi alle comunità locali I piccoli vietnamiti, ed ancora tante creature cambogiane, provenienti dalle zone più misere del paese, vengono tenuti in posti sicuri protetti da una rete di complicità ad altissimo livello. Vivono come polli in grande gabbie. Prigionieri, privi di ogni affetto, in attesa di un cliente che rovescerà su di loro tutto il suo luridume. Poi di nuovo in gabbia senza nessuno che asciughi una loro lacrima. Sapete continua Silvestro nel suo racconto quanti poliziotti italiani sono impegnati qui a combattere le reti pedofile? Appena uno di stanza a Bangkok per tutta l’Indocina. E poi ci sono gli assassini per Fame nel mondo di milioni di creature infantili. Poi i bambini soldato, presenti in molti paesi Africani da noi armati, e gli orrori non hanno termine. Anche la TRIBÙ BIANCA occidentale è sempre più vittima dei CRIMINI DI SISTEMA: Violenza povertà assassini legalizzati, femminicidio, mutazione quasi genetica-antropologica del rapporto di amore uomo-donna, trasformando l’amore in possedere. Le contrade delle nostre Città e paesi sempre più assomiglianti a un deserto culturale disumanizzato barbaro quanto incivile. Mi viene doveroso riproporre un passaggio di un saggio scritto dal Maestro Gerardo Marotta. Benedetto Croce sottolineava l’universalità della filosofia dichiarando che la filosofia è sempre presente nell’agire umano e che dove essa è grande e benefica i Paesi prosperano in civiltà e benessere collettivo, mentre le filosofie deboli e deteriori portano alla rovina gli Stati e le comunità, e pertanto i veri grandi filosofi hanno il dovere di combattere le filosofie deteriori e deboli. Non è forse vero che proprio la filosofia, l’autoriflessione, l’attività concettuale ha dato all’uomo, nel lento cammino della sua evoluzione, la possibilità di riconoscere se stesso e la propria indentità di essere pensante, la propria capacità creativa? La Biblioteca di Babele ha questa frase a commento del suo logo: IL SAPERE E’ LA NOSTRA PASSIONE E VOGLIAMO CONDIVIDERLA CON VOI. Che sia di grande stimolo su scala planetaria, e indispensabile strumento per destrutturare i CRIMINI DI SISTEMA, e rendere a tutti la vita giusta e dignitosa.
    Allego una stupenda poesia di Silvestro. L’ALTRO.
    Un uomo cammina solo e grigio lungo le strade d’asfalto e di ferro, solo. Tra mille altri uomini Soli. Un fiore pallido in una fenditura del selciato. Radici allo scoperto affannosa ricerca di via. L’uomo attonito si ferma. Lo raccoglie e il viso gli si illumina. Prova a fermare uno e poi un altro ancora “Ho trovato un fiore, qui, capite? C’è bisogno di acqua e di terreno! Chi ha del terreno e dell’acqua?” Nessuno gli da ascolto. I mille soli hanno fretta. Fretta di niente, e poi… è sconveniente parlare di fiori tra grattacieli, strade ferrate, macchine e rumori. Ma la gioia dura fino sera nonostante nessuna risposta, nonostante scherni e dinieghi frettolosi. E l’uomo al chiarore della luna scruta il fiore, lo annusa con prudenza, lo protegge con amore pieno di paura per quel suo pallore per quelle sue radici allo scoperto. All’alba hanno trovato li su di una strada d’asfalto e di ferro un uomo, un uomo con un fiore vermiglio piantato sul petto. L’uomo incredibile a dirsi sorrideva.
    DEDICATO A SILVESTRO Un caro saluto.
    Vittorio da Rios

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