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    Ancora madri…

    Ancora parlando di madri… il pensiero di Paolo Rausa…

    “Il Mese Mariano, questo. Omaggio alla Madonna e a tutte le Madri, che sono felici quando sembra che tutto vada bene in famiglia, soprattutto quando i figli stanno bene, sono sereni e hanno imboccato la strada del benessere, della apparente felicità, ecc. E sono tristi, le mamme, quando qualcosa di insolito, di strano, di anormale devia la vita dei figli dalla direzione intrapresa, quando per qualche caso del destino qualcosa va storto… E accompagnano i figli nel loro calvario, non voluto, eppure la madre non si dà per vinta. Madri coraggio le chiamano, quando si trovano a dover fronteggiare la sorte matrigna per natura o per la violenza degli uomini, la perfidia, l’esercizio cieco del potere, l’emarginazione a volte, la caduta nel giro della prostituzione, del malaffare, della droga… Una madre è una madre, in qualsiasi epoca si trovi, qualsiasi scena calchi. Si tratti di Cornelia, madre dei Gracchi, Caio e Tiberio, i suoi gioielli, o di Madre Coraggio di Brecht o delle madri che si organizzano nei quartieri per respingere i venditori di morte o le madri argentine che piangono i figli che il regime dittatoriale ha fatto sparire e non sanno capacitarsi di non aver potuto nemmeno abbracciare il corpo muto, baciarlo, donargli l’ultimo saluto. Più problematico è il figlio, nato con qualche malattia a volte inguaribile, più diventa ineffabile, infinito l’amore della madre, che lo culla, lo assiste come un passerotto, vorrebbe che volasse, e lo accarezza trasfondendogli tutto l’amore di cui è portatrice, illimitato, senza confini… Una madre è una madre. Per sempre! Per questo va riconosciuto alle Madri l’omaggio oggi e per tutta la vita…” Paolo Rausa

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