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    Perché non passi sotto silenzio

    Forse mi era sfuggita. Questa notizia. Cercandola, la trovo solo nelle pagine locali di alcune testate on line. Forse frugando troppo in fretta. Forse già parlando troppo a bassa voce. Comunque ricevo, e rigiro, insieme all’appello del gruppo EveryOne.

    Milano, Stelian Covaciu, Rom e missionario cristiano evangelico, subisce un violentissimo pestaggio, con insulti razzisti e minacce, da parte di due poliziotti in divisa. E’ ricoverato in ospedale. L’appello di EveryOne: “Che non passi sotto silenzio l’ennesimo atto di aggressione incivile”.
    “L’odio razziale ha ormai contagiato Istituzioni e autorità. E’ necessario che le componenti antirazziste e antifasciste italiane e dell’Unione europea si impegnino insieme per fermare l’imbarbarimento della nostra società. Dopo l’aggressione avvenuta la mattina del 17 giugno nei confronti di Rebecca Covaciu – la bambina che si è aggiudicata il Premio Unicef 2008 per le sue doti artistiche – e dei suoi familiari, ieri sera, 19 giugno 2008, un altro pestaggio, ancora più violento e inquietante, ha colpito il papà di lei, Stelian Covaciu, missionario della Chiesa Cristiana Evangelica Pentecostale. E’ in prognosi riservata”…
    … “E’ necessario che si ponga fine a questa persecuzione perché il diffondersi dell’odio razziale, di cui sono latori politici e numerosi media, ha scatenato una sequenza impressionante di atti di violenza nei confronti dei cittadini Rom. Sappiamo che le forze dell’ordine sono formate per la maggior parte da agenti che operano seguendo il codice etico europeo. Ci appelliamo anche a loro affinché i razzisti e i violenti siano isolati e perseguiti, mentre le famiglie Rom, che rappresentano la parte più vulnerabile della società, siano protette. La violenza contro i Rom e le intimidazioni nei confronti degli attivisti che si battono per i diritti dei ‘nomadi’ crescono, in Italia, ogni giorno che passa. Famiglie intere vengono braccate fin sotto i ponti, nelle case abbandonate, nei parchi. Forze dell’ordine, sindaci e assessori-sceriffi, squadristi e giustizieri hanno scatenato una caccia all’uomo tanto feroce quanto irrazionale. I Rom vengono costretti a fuggire da un luogo all’altro, privati di qualsiasi forma di sostentamento – dall’elemosina ai servizi di strada – ridotti a fuggiaschi disperati, affamati, malati, senza alcun diritto. Nedo Fiano, Piero Terracina, Goffredo Bezzechi, Tamara Deuel, Mirjam Pinkhof, tutti sopravissuti all’Olocausto, avvertono con preoccupazione i cittadini europei affinché non cedano alle seduzioni del razzismo e paragonano la persecuzione dei Rom agli anni della Shoah, gli sgomberi e le spedizioni punitive ai pogrom. Rebecca, la figlia 12enne, di Stelian, è un grande talento, che l’Unicef ha premiato proprio nel 2008, ma che l’Italia punisce ogni giorno con il veleno dell’emarginazione, della povertà, dell’odio e della violenza. Un Paese che si rende colpevole di una simile ingiustizia, un paese che accetta tanta violenza, tanta crudeltà verso un intero popolo è un paese imbarbarito, è un Paese che ha perso la strada dei Diritti Umani ed è vicino a una crisi dei valori tanto grave da essere paragonata all’Italia delle leggi razziali, dei manganelli, delle camicie nere e dei treni per Auschwitz”

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