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    randagio per sempre…

    gatto 2Per riderci un po’ su…. Ma forse neanche poi tanto… oggi lascio la penna tutta a Gatto Randagio. Sentite cosa scrive…

    Puntando una mattina alla strada qui accanto, quella con il negozietto di cibarie per noi animaletti, dove ogni tanto pure mi vado a rifornire ( certo, tendenzialmente mangerei avanzi e caccerei topi, ma una volta assaggiati croccantini e scatolette…), all’improvviso mi si è accapponata la pelle, mentre stavo per sbattere il muso su quella nuova vetrina… L’ultima di una serie piuttosto lussureggiante, da dove si affacciavano graziose tutine colorate e spumosi lettini azzurri e rosa shocking, sullo sfondo di ceste rivestite di imbottiture e fiocchetti e pupazzetti e giocattolini… Oibò, mi sono chiesto, il mio ‘alimentari’ è stato soppiantato da un negozio per bambini?
    Capite, per quanto randagio, un po’ casalingo lo sono anch’io, almeno per quella quota interessata a quanto di buono e succulento c’è da arraffare fra un tappeto e un frigorifero… e, diciamoci la verità, in casa i bambini sono pur sempre concorrenza…
    Col pelo ancora arruffato, mettendo meglio a fuoco le tutine… certo hanno proporzioni un po’ curiose… e poi, quei collarini luccicanti attaccati a guinzaglini colorati…
    Guinzaglini?! …
    Ritorno indietro a passare in rassegna la prima e la seconda vetrina. E ritrovo la familiare marca dei miei croccantini preferiti. Così ho potuto tirare un sospiro di sollievo. Era sempre il mio vecchio buon negozio che si era, diciamo, un po’ allargato…
    Evidentemente gli affari vanno a gonfie vele, il mercato è solido, e vabbene,,, ma quelle tutine sbriluccicanti, quelle poltroncine di velluto… Sarà che benché mezzo casalingo anch’io, ancora preferisco addormentarmi nel vaso delle begonie, e alla mia identità gattesca ci tengo molto… ma quella confusione, di vestitini e orpelli da bambini-gattini-cagnolini, non mi convince affatto.
    L’ho letta anch’io l’ultima statistica, e so che nelle case di questo stravagante paese abiterebbero una cinquantina di milioni di cosiddetti animali. A quattro zampe, ma anche piumati, rettili, … qualche decina di milioni di poveri pesci in scatole da incubo che chiamano acquari…
    Crisi o non crisi, il mercato è ben succulento. Avreste dovuto vedere che fila, con carrelli ricolmi, l’altro sabato pomeriggio… esattamente come al supermercato.
    Mi è venuto un giramento di testa e sono scappato via. Ho avuto poi un dolore alla tempia sinistra che mi è durato per tutta la domenica. Così al mattino del lunedì sono andato in farmacia per prendere un rimedio. La farmacia, che è nella stessa strada del negozio per cosiddetti animali. Non ci credereste… c’era una fila altrettanto lunga quanto quella del sabato al mio Petshop.
    Sono svenuto sul colpo e nel tempo del buio ho avuto un incubo: ero prigioniero di una grande gabbia affollatissima di gente anzianotta e piuttosto malandata, piuttosto triste… ognuno aveva in braccio un pet, come si dice… un gattino, un cagnolino, una tartarughina, che ognuno stringeva a sé in un abbraccio che sembrava più che accarezzare soffocare. Quand’ecco che una vecchia signora, guardandosi intorno, mi vede. Le si illuminano gli occhi di un bagliore di follia e mi afferra per stringermi a sé in un abbraccio che ha il sapore della morte.
    Un attimo prima di soffocare ho lanciato un urlo… E mi sono svegliato… da un incubo, a essere onesti, neanche poi tanto lontano dalla realtà.
    L’ansia mi è durata almeno due giorni. Così per distrarmi mercoledì scorso sono andato al cinema. Cartone animato, naturalmente, “Baby boss”, ve lo consiglio. Da sganasciarsi dalle risate, o da esserne definitivamente terrorizzati. Punti di vista…
    E’ la storia di un bambino che arriva, nuovo nuovo, in una tranquilla famiglia, papà- mamma-ftratellino, che tutti tanto lo aspettavano. Ma è ben strano questo bambino. Piuttosto adulto, nei modi e nel sentire… Ve la faccio breve ( ma il cartone è godibilissimo e pieno di sorprese), il bambino in realtà è un agente segreto mandato in missione dal mondo nel quale i bambini si fabbricano per spedirli qui sulla terra, per svelare un terribile complotto… Già perché qualcuno, sta per mettere sul mercato un nuovo cagnolino, un cucciolino così irresistibile che nessuno vorrà più bambini, ma solo cagnolini, solo ‘quel’ cagnolino… Insomma una vera battaglia fra cuccioli (d’uomo e d’animale) senza esclusione di colpi.
    Un cartone fantastico. Rafforza la mia convinzione che meglio di un saggio spesso l’animazione d’autore sa raccontare la realtà.
    Anch’io vado in brodo di giuggiole con quattro carezze dietro le orecchie, ma, guardandomi intorno, riesco a capire che questa è patologia. C’è qualcosa, di molto profondo, che non va. Da collezionista di citazioni cerco risposte, anch’io, d’autore:
    “Il bambino è turbolento, egoista, senza dolcezza, e senza pazienza, e nemmeno può, come il cane o il gatto, far da confidente ai dolori solitari”, la verità di Baudelaire, che conosce l’uomo, che conosce i gatti… Concordo. E so che continueremo a stare loro accanto ( noi ‘animali’ a loro ‘umani’), nonostante le cattiverie che per altro sanno ben infliggere a chi di noi non fa parte della casta eletta per compagnia… Ma sono anche certo che non riusciranno, gli umani, a trasformarci nelle loro grottesche copie, nonostante gli sforzi che fanno, come suggerisce quella tutina con bordi di strass per barboncini che hanno appena messo oggi in vetrina.
    Mi rimane, piuttosto, nel cuore, una gran pena. Per gli umani, e la loro irrimediabile solitudine…

    Il gatto dellogo è di Leonardo de carolis ( nipote)

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