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    Contro il Dio dell’ordine…

    Il prezioso contributo di Vittorio da Rios, a proposito della “sconfitta delle Sirene”….

    “Un carissimo amico, Giuliano D’Elena che con le sue opere filosofiche e pittoriche sta ridisegnando un nuovo paradigma dove l’essere ontologico è posto al centro come amore incondizionato e totale, vede nella Genesi la fonte e causa dei cataclismi che hanno devastato la storia dell’umanità in questi ultimi 2.700 anni. La donna nasce da una costola dell’uomo quindi nella più profonda psiche umana è subordinata al maschio. Tutto il paradigma culturale che fin qui ci ha costruiti e plasmati è maschilista, fallocratico. Tutto in funzione del Dio dell’ordine, causa di tanto “disordine”. Si potrà mai modificare l’idea costruita in questi secoli di un Dio che sia non a tutela e protezione del potere costituito religioso, economico, finanziario e culturale dominante, causa di immani catastrofi e indicibili sofferenze per una sterminata moltitudine di donne e infanzia? Si uccide la donna, si stermina spesso l’intera famiglia, da parte del maschio… siamo convinti che gli strumenti moderni del sapere di recente acquisizione come la psicanalisi, e le scienze sociali e l’antropologia gli specialismi acquisiti e praticati siano adeguati strumenti a comprendere e evitare che una donna venga assassinata? Il male oscuro che alberga in ognuno di noi è antico. L’amore è totale donazione all’altro, non possesso dell’altro. L’ominide è ancora alla fase infantile della sua evoluzione antropologica, e le religioni in particolare la tradizione cattolica hanno responsabilità gravissime nel ritardo a farsi maturo e consapevole l’ominide. Nulla si comprende dei cataclismi che hanno devastato la storia umana in questi ultimi cinque secoli, se non si inizia a destrutturare il Dio dell’ordine maschilista prodotto dalle distorsioni mentali che hanno origine nell’antico testamento. La donna subordinata al volere del Dio maschio e padrone assoluto di esercitare punizioni e castighi dove la donna e il suo corpo è ritenuto causa e fonte di peccato e tentazione per il maschio. In funzione del Dio maschilista tutore dell’ordine si è assassinato e messe al rogo migliaia di donne che volevano la loro giusta collocazione nella vita, culturale, economica, decisionale, nel divenire della storia, essere protagoniste alla “pari con riconosciuta dignità” del maschio. Il messaggero, “il Cristo storico” ha destrutturato oltre duemila anni fa il potere fallocratico mettendo inanzi alle loro responsabilità i maschi che stavano rincorrendo per lapidare una “adultera”: Chi di voi è senza “macchia” scagli la prima pietra! Fu quello un atto di tale temerarietà compiuto da Cristo che di fatto istillo’ il concetto fondativo del diritto universale di agire secondo coscienza. Ma fu una momentanea destrutturazione del Dio fallocratico dell’ordine, causa di “immane disordine” Caifa il sommo sacerdote di li a poco disse rivolgendosi a Cristo: “Ha bestemmiato”e fu la sua condanna a morte per crocefissione. Ricorda Ernesto Balducci che in quel tragico atto non si è assassinato un innocente ma l’innocenza. Il grido disperato di questo innocente: Dio mio perché mi hai abbandonato? Testimonia non solo la sua tragica solitudine al momento estremo del suplizio,  ma la vittoria del Dio dell’ordine fallocratico e omicida, prodotto dalle menti perverse umane che spesso onoriamo come santi nelle ritualità religiose. La violenza che investe oggi le donne in ogni luogo del pianete ha questa tragica origine. E il Dio dell’ordine è causa di guerre e genocidi con il culmine di aberrazione nel secolo breve. E le donne hanno pagato dentro questo paradigma di morte e assassini, costi in vite e violenze subite inenarrabili. E si perpetua oggi più che mai dove la donna continua ad essere oggetto di discriminazioni e abusi di ogni ordine e grado. Basta vedere come il corpo della donna viene usato dalla pubblicistica al servizio del più sfrenato violento, e oramai più tollerabile liberismo capitalista dove tutto è consumo e profitto. Tuttavia in questo quadro assai poco rassicurante si notano molti germogli, “molte gemme verdi” tra il cumulo di foglie secche; usando una metafora balducciana che fanno ben sperare ad una nuova alba per l’umanità tutta. E che in futuro il “Tragico Dio dell’ordine” causa di tanto “disordine” diventi un “Dio donna” a ricomporre il disordine in ordine armonioso di amore e esistenze delle creature umane dove sia espunto finalmente “io lo ribadisco frequentemente” l’uccidere con il NONUCCIDERE. Grazie Francesca. Un caro saluto.” Vittorio da Rios

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