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    In nome del re

    Daniela Morandini incontra Amedeo Giuliani, scrittore, impegnato in un centro di salute mentale…, e ci parla del suo prossimo libro che verrà…

    “Solo un monaco con alle spalle la storia di un guerriero può indicare la via della pace. E solo una compagnia di saltimbanchi potrà convincerlo ad aiutare Federico II. E’ In nome del re, l’ultima storia che sta mettendo a punto Amedeo Giuliani, scrittore, che lavora a Roma in un centro d’igiene mentale.
    “E’ quasi una fiaba –spiega Giuliani- la sto limando, sto rivedendo il percorso di questo uomo di Dio, gli intrecci, le avventure dei Mori e di questi teatranti alla corte di un sovrano illuminato”. Il testo a cui sta lavorando appare diverso dai precedenti. “Il mio primo libro guarda il mondo con gli occhi di una comunità di felini- continua l’autore- narra della libertà minacciata da un branco di cani randagi e della salvezza che arriva dagli animali della montagna”.
    Dopo Gattusia, quasi un apologo, Giuliani, ancora con Camparotto, pubblica La farfalla, la trasformazione di un’insegnante che, morto il marito, scopre un’altra se stessa. Nel 2019 esce Acqua e terra, in cui l’autore scolpisce come su un ramo d’ulivo la figura di Maria Concetta. E’ una donna del Sud alla testa dell’azienda del padre, una protagonista determinata, carica di passioni, pronta ad assumersi ogni responsabilità e che, forse anche per questo, conoscerà la follia.
    “Assomiglia vagamente a persone che ho conosciuto all’Università negli anni 80 – aggiunge lo scrittore – ma Concetta ha una vita propria”.
    Nato a Foggia, dopo gli studi all’Aquila, Giuliani si trasferisce a Roma dove insegna materie umanistiche, ma non è quella la sua strada. Punta al sociale, all’area psichiatrica, si laurea in infermieristica, si perfeziona in psicologia clinica, opera in comunità, in case famiglia ed ora in un centro di igiene mentale. Forse c’è un nesso tra la sua scrittura e un lavoro che impone di fare i conti con i nodi della mente, ma Giuliani non lo crede: “Sono due mondi che non coincidono, è come se avessi la testa divisa in due, da una parte gli impegni lavorativi, dall’altra il mio universo fantastico”. Ma é difficile pensare che le sfide di Concetta, le elucubrazioni dei gatti, la metamorfosi della Farfalla, non si siano mai scontrate con un’ idea di normalità che viene infranta ogni giorno. E l’interrogativo resta: lo scioglieranno, forse, il monaco guerriero e i guitti di Federico II.

    Daniela Morandini

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