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    La Storia fra trama e ordito

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    copertina libroC’è un grande tappeto, piuttosto vecchio, direi quasi antico, a segnare il cuore della mia casa. Il Gatto ci si rotola estasiato, e a volte si incanta a seguirne trame e disegni, e sicuramente vi legge quello che io ancora non conosco…
    “Come la fiaba o la parabola- mi ha detto un giorno citando Cristina Campo- il tappeto non tratta, ostinatamente, che del reale e soltanto in virtù del reale tocca le geometrie dello spirito, le matematiche contemplative”.
    Nei segni dei tappeti, messaggi di mani esperte che hanno tessuto parole, come per manoscritti in cui persone e intere società raccontano il proprio mondo. C’è da rimanerne incantati perdendosi nelle storie, grandi e piccole, che l’arte del tappeto comunica e tramanda…
    Ma anche se so bene che la vita non è solo incanto, il mio stupore, e tremore, sono stati davvero grandi quando ho saputo di trame che raccontano la guerra. E sono guerre dell’oggi…
    Le ho incontrate nei tappeti della straordinaria raccolta di Edoardo Marino. Appassionato del mondo dei tappeti orientali, e più in generale dell’Oriente, è fra le tante cose autore di una storia dell’Afghanistan narrata attraverso i motivi dei tappeti di guerra. Guerre a tappeto, il titolo. E vale la pena di leggerlo. E vedere come, per narrare il reale, sono cambiate nel tempo le trame…

    Mai dire mai… tutti insieme in Parlamento

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    fine-pena-maiChiedere un incontro al Presidente della Camera dei deputati per discutere sul tema dell’abrogazione dell’ergastolo. Un’iniziativa dell’associazione Liberarsi che Carmelo Musumeci, invitandoci a partecipare e sostenere, spiega così…

    “Tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà sono dunque chiamati oggi a lottare non solo per l’abolizione della pena di morte, legale o illegale che sia, e in tutte le sue forme, ma anche al fine di migliorare le condizioni carcerarie, nel rispetto della dignità umana delle persone private della libertà. E questo, io lo collego con l’ergastolo. In Vaticano, poco tempo fa, nel Codice penale del Vaticano, non c’è più, l’ergastolo. L’ergastolo è una pena di morte nascosta. (Discorso di Papa Francesco alla Delegazione dell’Associazione Internazionale di Diritto Penale, 23 ottobre 2014).
    Da circa un mese un gruppo di persone del mondo accademico, del volontariato, delle camere penali, della magistratura, della cultura e della politica, rappresentanti di chiese e fedi diverse, alcuni ex ergastolani, hanno pensato di chiedere un incontro al Presidente della Camera dei Deputati per discutere con lui sul tema dell’abrogazione dell’ergastolo…

    Sal-Remo

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    dianaSapevate che il primo festival di Sanremo è stato al Casinò di Sanremo nel 1932? Organizzato dal padre di Roberto Murolo, fu festival della canzone napoletana.
    Ce lo ricorda Diana Ronca… che con Claudio De Bartolomeis forma una coppia canora che da trent’anni porta in giro per l’Italia, e non solo, i classici della canzone napoletana. Coppia dolcissima ed effervescente…
    Come non incuriosirsi della loro ultima loro iniziativa… Si sono incamminati per un tour Sal-Remo, da Salerno (che è la loro città) a Sanremo, per portare nelle scuole, nei salotti, nelle librerie, in sedi di associazioni, la canzone classica napoletana. Un Reading Musicale, parole e musica con brani dei classici napoletani.

    E il 1980…

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    conza_della_campaniaE Paolo Rausa,  ci riporta ad un altro terremoto, ad altri interventi, ad altra politica… ”

    “Agosto 2016. La furia devastatrice del terremoto ghermisce Amatrice e molti altri centri abitati vicini. Corre il pensiero in questi giorni al ministro Giuseppe Zamberletti, da poco deceduto, considerato il fondatore della Protezione Civile dopo l’ennesima tragedia nell’Irpinia, novembre 1980. Ero lì in quei giorni, volontario, a Quaglietta di Calabritto, come molti altri che avevano lasciato lavoro e studio e si erano precipitati per dare una mano e il cuore in quei luoghi s/perduti, aggrappati sui rilievi. Tanti presepi, belli, affascinanti e fragili. Tuonò il Presidente Pertini sul fatto che lo Stato fosse arrivato dopo. Dopo i giornalisti. Dopo i volontari. C’era l’odore di morte accanto alle macerie enormi, che si perdevano a vista d’occhio. Di interi centri non era rimasto niente. Tanta confusione. Poi le cose migliorarono. Grazie agli uomini di buona volontà, al ministro Zamberletti e agli angeli dell’ennesima tragedia, i vigili del fuoco,

    nel maggio del ’76

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    Terremoto-Friuli-VVFF-EI-Vittorio da Rios, ci riposta il racconto di un altro terremoto… Era il 1976…
    Quando il raccontare è geniale quanto passionale come è degli intelletti con l’Eroico nel proprio D.N.A stimola il riannodarsi di ricordi e momenti vissuti che hanno caratterizzato e segnato la tua esistenza. Alle ore 21 del 6 maggio del 1976 mi trovavo a bordo della mia amata 500 venticinquenne mentre stavo rincasando dalla visita fatta ad un amico.Notai con non poco stupore che a pochi chilometri da casa la gente si era riversata ai bordi della strada, in un via vai e gesti fatti con le braccia del tutto anomali che mi fecero presagire che qualcosa di tragico era avvenuto. Quando arrivai a casa i miei mi resero subito edotto sull’evento. La prima tremenda scossa che io all’interno della mia macchinetta non potevo aver avvertito ben sentita anche nel trevigiano. All’indomani

    Racconti da un mondo sottosopra

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    cronache-dalle-macerie-copA tratti incrociando le immagini della neve, caduta come il silenzio, sulle terre d’Amatrice, Accumuli, Arquata del Tronto… e tutti quei paesi, che magari neppure conoscevamo, i cui nomi abbiamo imparato a pronunciare con le cronache del terremoto di ormai quasi tre anni fa, e che forse già abbiamo dimenticato. Eppure il terremoto è uno degli avvenimenti più traumatizzanti, forse quello che lo è di più, per una comunità…
    “Osservare la neve mentre si deposita sulle rovine è come assistere a una tragedia che si rinnova”. Sono parole di Stefano Zanut, che è dirigente del corpo nazionale dei vigili del fuoco, e dei suoi colleghi ha raccolto le testimonianze di quei giorni d’emergenze, per regalarci “racconti da un mondo sottosopra”. “Cronache dalle macerie”, il titolo del libro che ne è nato, che a quei giorni, ma anche ai problemi irrisolti dell’oggi, mi ha riportato, attraverso lo sguardo di soccorritori tempestivi e discreti come i vigili del fuoco…
    Un punto di vista, quello di queste cronache, che apre squarci su un mondo a noi sconosciuto…
    E’ proprio vero, come si racconta…
    I vigili del fuoco…

    Padre nostro che sei nel mare…

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    c-opertinaPadre nostro che sei nel mare
    Hanno bestemmiato il tuo nome
    Un cimitero è il tuo regno
    È questa la loro volontà
    Come all’inferno così in terra
    Dacci oggi la nostra vergogna quotidiana
    Accusa noi per questi morti
    Come ci accuseranno i nostri figli
    Non permetterne l’oblio
    E liberaci dall’assolutoria indifferenza
    Tuoi gli uomini, tue le donne, tuoi i bambini
    Annegati oggi in questo mare
    Amen

    Preghiera. Di Antonio Esposito, che avevo scoperto scrittore di rara forza, leggendo un suo racconto su un amore nato in manicomio, Ammore mio…
    Oggi, Giorno della Memoria, vi propongo questa sua preghiera, che sembra scrivere una pagina della memoria che verrà. Quando ci chiederemo, come oggi per il passato, “come è stato possibile”.

    Dal diario di Thomas Mann

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    grosz_dehors_et_dedans_1926Grazie a Vittorio da Rios, che apre per noi altre pagine….

    “Stimolato da Francesca con questa interessante lettura di Heinrich Mann “Der Hass” mi sono aggirato tra gli scaffali e ho ripreso in mano:; conversazioni 1909-1955 di Thomas Mann. Dal suo diario 30 ottobre 1941 ” dopo la colazione intervista con un intelligente giornalista”.Il Dott. Mann con il quale abbiamo parlato ha attaccato i nazisti che, come ha detto annientano tutte le fondamentali dignità dell’uomo,
    ( compassione,amicizia, fratellanza ) e farebbero regredire la civiltà a un livello precristiano se risultassero vincitori. In questa guerra è in gioco la civiltà, ha precisato Thomas Mann, e una vittoria delle potenze dell’Asse,comporterebbe una catastrofe di proporzioni inaudite. Il 31 luglio del 1947 lo intervista Edilio Rusconi per il Corriere Della .era In un racconto lungo quasi quaranta anni fa, Mann dichiarava il proprio amore per tutto ciò che è umano vivente abituale per gli esseri chiari felici amabili; e con ciò si professava scrittore borghese.Gli ho domandato dunque bruscamente se oggi si identifica ancora… in quel tempo di giovinezza ” No –ha risposto– ho visto molte sofferenze e oggi il mio pensiero va verso l’avvenire”.

    Raccontare l’odio. Le profetiche pagine di Heinrich Mann

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    IMG_20190117_0002“In circostanze normali, una persona incontra nel suo simile solo un odio moderato e molto relativo; e anche egli stesso, con tutto quanto sa della vita, prova grande difficoltà a odiare senza restrizioni e riserve. Certo, si hanno dei nemici e ci si rende conto di questo fatto, ma non si riesce a credere che siano capaci di tutto. Non lo sarebbero, del resto, neanche gli amici. Questi, come quelli, sono fatti proprio come te, giacché anche tu ami oppure odi fino a un certo punto e non oltre. Poi s’impone il tuo scetticismo; ed è bene che sia così, tanto per il tuo benessere fisico come quello spirituale. Un odio esasperato non sarebbe sano per te. Inoltre, sarebbe indegno della tua intelligenza. Tu confronti il nemico con l’amico e constati che entrambi, alla fine, sono esseri umani.
    Occorre essersi lasciate alle spalle parecchie cose prima di darsi decisamente in braccio all’odio. Oppure può darsi che non si sia fatto nessun passo avanti nel campo dell’umana riflessione e del dubbio, e non si sia quindi del tutto civilizzati”.
    E’ la pagina con la quale inizia uno scritto di Heinrich Mann, Der Hass. L’odio.

    magie…

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    cop_Poesie-in-tautogrammaTautogramma… A dire la verità fino a ieri non sapevo neanche cosa fosse. Un componimento in cui tutte le parole iniziano con la stessa lettera. E come immaginare che qualcuno si possa prendere la briga di abbandonarsi a questa forma di ingegneria letteraria…
    Ma ancora una volta un libretto bussa alla mia porta e mi ricorda che c’è sempre qualcosa da imparare. E che ancora una volta porta in dono la gioia di un momento di stupore…
    Mi è accaduto appunto ieri leggendo pagine di “Poesie in tautogramma”, raccolta di Alessandra Palombo. Non sono un critico letterario, non sono “esperta” di poesie. Ma come mi ha detto un giorno un’amica che ne sa ben più di me: non bisogna essere esperti per incontrare la poesia. La poesia si riconosce… e in queste pagine magicamente nella poesia sono all’improvviso scivolata.
    Ascoltate:
    Incamminarsi
    in inverno,
    inattesi
    intravedersi,
    intuirsi.
    Irrazionali
    incontrarsi,
    intrepidi
    intrigarsi,
    infatuarsi.

    Insieme innamorarsi.

    Non è un soffio al cuore?