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    La libertà è di tutti!

    CELLA GINFR.A proposito della vicenda di Mario Trudu, e della giustizia e delle ingiustizie… una bella, accorata riflessione di Vittorio da Rios, “Innanzi a una realtà cosi ben descritta da Francesca riguardo a Mario e alle sue tragiche vicissitudine che la vita gli ha gettato con violenza inaudita addosso,ti prende un tale sommovimento che ti inibisce a tal punto che il silenzio è la più logica reazione.
    Silenzio solo silenzio, assoluto silenzio: muto plumbeo,fittissimo silenzio! recitano alcuni versi di David Turoldo difronte alla barbarie che prende sovente la vita di molte creature umane.E Mario ne è un esempio incontestabile.Ma proviamo allora ad uscire dal silenzio, non dico gridare: Quando tu griderai e l’altro, senza che tu sappia chi sia ti urlerà in faccia: ma non vi capirete né saprete per cosa urlate. Turoldo: “allora il padre”…Usiamo il discernimento, il razionale,l’assioma critico che la civiltà occidentale in tutte le sue secolari “articolazioni” ha prodotto.Cerchiamo lumi e risposte dentro l’archetipo del diritto,abbiamo disboscato foreste per costruirvi enormi biblioteche.convinti che questo fosse il costruirvi e rafforzare la civiltà del diritto effettuale concreto. Abbiamo prodotto migliaia di leggi e modifiche di leggi convinti che questo alleviasse il percorso di chi cadde in tragedia. Abbiamo costituito una infinità di cattedre dove si trasmette e si forma la civiltà giuridica,Scuole per educatori, per chi cadde in sventura deve essere “rieducato”rimodellato secondo principi che esprime la società dei ” sani e virtuosi” coloro che stanno dentro le virtù della legalità.Abbiamo costruito tribunali dove con riverenza quasi teologica vi abbiamo affisso la frase: “La legge è uguale per tutti”, Costruito carceri e mega carceri con la indiscutibile certezza che siano luoghi dove i “colpevoli” trovino oltre che un luogo dignitoso per espiare anche l’habitat più idoneo per essere “rieducati”al vivere “civile” Bene risultato alloggi? Carceri super affollate, situazioni spesso insostenibili se non al collasso,suicidi in spaventoso aumento. ecc.ecc.Che fare? E difronte al “grido” civile di Mario come ci si deve comportare? Gridare a sua volta all’assurdità del tutto, che deve essere curato convenientemente, dato i domiciliari se non liberarlo definitivamente? Appellarci alla Costituzione, articolo 3 Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla .legge E’ compito della repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana… E’ sufficiente tutto questo? Sconsolatamente un grido amaro di dolore soffocato esce dalle labbra No! E allora che fare ci si chiede l’ingiustizia ancora una volta trionfa nelle patrie galere? Certo che si! Perché Dell’Utri, perché Formigoni, e altri ospiti illustri delle patrie galere Si,e giustamente aggiungo; e Mario e tantissimi altri No.Dove l’equità e la giustizia? Max Weber aveva definito la nostra epoca come l’epoca della burocratizzazione. Viene cosi alla luce una nuova problematica: da una parte cresce la domanda di regole e controlli, dall’altra, e per conseguenza, la possibilità di abusi di potere. ogni sistema regolato richiede un sforzo di adattamento alle regole, ma a sua volta ogni regolazione deve fare i conti con il continuo mutare delle situazioni reali, con i bisogni, le esigenze, le attese degli uomini. L’adattamento alle regole e l’autonomo giudizio personale sembrano difficile da conciliare.Nella scienza della legislazione pubblicata pur parzialmente nel 1780, Gaetano Filangieri compie una autentica demolizione morale e filosofica del feudalesimo il feudalesimo è arbitrio e prepotenza è disuguaglianza ingiustificata, le uniche disuguaglianze che possono essere tollerate sono quelle del merito e del talento.afferma Gaetano Filangieri ma cosa è cambiato di fatto rispetto all’epoca in cui il più grande giurista del settecento scriveva la sua opera? Non siamo inanzi a vergognose forme di arbitrio e prepotenza,a più tollerabili ingiustizie sociali degne del peggior Feudalesimo. Dopo Filangieri, Beccaria, fino a Gozzini Ferrayoli Rodotà Ferrara, un ritorno al più buio e grigio feudalesimo dei diritti.I diritti per pochi, anziché il diritto di avere diritti per tutti? Io spesso mi chiedo e chiedo ma dove sono gli intellettuali “istituzionali” se ancora ve ne sono,e quali enormi responsabilità hanno di questa derivava scandalosa in materia di diritto:Nessuno parla di come versano le nostre carceri, del sistema giudiziario non più in grado di dare risposte inanzi a “crimini di sistema” che sono collettivi anziché individuali,La società sta implodendo un sistema giunto quasi al capolinea, e si pensa di rafforzare i meccanismi repressivi carcerari come unica soluzione.Prepariamoci alla catastrofe Cercando tra il mio oramai nutrito archivio ho riletto,la risposta di Claudio Conte alla mia prima lettera che attraverso Francesca li inviai.Ne trascrivo una breve ma significativa porzione. L’ennesima aspettativa scrive Claudio delusa per quei tanti condannati che hanno creduto e aderito ai valori Costituzionali, che si sono prodigati per riparare quel debito contratto con la società, non solo attraverso la pena, ma con percorsi di giustizia ripartiva, e che nonostante siano ritenuti meritevoli di una nuova possibilità, restano a vegetare tra quattro opprimenti mura di cemento.Per questi ultimi uno degli strumenti giuridici per superare le ingiuste preclusioni che incidono soprattutto l’azione dei giudici, che si trovano impediti nel modulare la pena nella fase esecutiva ( com’è imposto dalla Costituzione ), resta quello del divieto del mutamento giurisprudenziale sfavorevole sostenuto dalla mia tesi. Nel salutarmi esprime un assioma fondamentale. “LA LIBERTÀ E’ DI TUTTI” Con questa irrinunciabile aspettativa umana mi auguro che Mario e altri come lui che versano in gravi conseguenze di salute possono trovare in tempi brevissimi le giuste quanto sacrosante soluzioni. Direttori di carcere.giudici di sorveglianza e coloro che sono deputati a operare si prendano le loro responsabilità e agiscono di conseguenza come la Costituzione prevede. Grazie infinite a Francesca. E un abbraccio a Mario Un caro saluto.” Vittorio da Rios

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