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    Addio 0.8

    Ricevo e volentieri pubblico questo articolo di una studentessa di Urbino, Rosa Mancini. Con interessanti rilievi, su questioni di norme, informazione, e punti di vista, a proposito di “guida in stato di ebrezza”. Dunque: Sospensione della patente, anche con una birra a doppio malto.

    “La guida in stato di ebbrezza alcolica, è un tema che quotidianamente entra a fare parte nelle nostre televisioni e nei giornali. Con il nuovo decreto legge, dal 27 maggio 2008, le pene per chi commette un simile reato, sono molto più severe, anche per chi ha bevuto una birra doppio malto.  Le sanzioni, infatti,  scattano a partire da un tasso alcol emico di 0.5 a differenza  dello 0.8 della legge precedente. Superare lo 0.5 è molto facile, studi dimostrano come l’”essere ubriachi è una questione soggettiva”. In questi anni, politica e media, hanno cercato di combattere questo reato, diffuso soprattutto nei giovani.  Le conseguenze sono molte: sequestro della patente, sanzioni altissime, 10 punti in meno sulla patente e controlli medici.  Ma non sono tutti i giovani a mettersi  al volante,  dopo avere bevuto. “Si tende a fare di tutta un’erba un fascio, – dichiara una studentessa di Urbino- il messaggio politico e mediatico è chiaro: la nuova generazione è irresponsabile, ma non è sempre cosi. Quindici giorni fa, mi hanno sospeso la patente, avevo un tasso alcol emico pari a 0.8, ero andata a cena da alcuni miei amici e avevo bevuto solamente una birra doppio malto! Ma la legge è uguale per tutti, anche per me che ho dei sani principi e che non ho mai preso la macchina per uscire la sera”. Giovedì 21 gennaio 2010, la polizia statale di Urbino ha sequestrato 15 patenti – trenta in tutto dall’inizio dell’anno. È stato un vero e proprio blitz, i posti di blocco erano tre: collegi universitari, zona ospedaliera e Fermignano. Quindici le patenti, un numero che doveva essere raggiunto. Pochi giorni dopo, il Ducato, mensile degli studenti della scuola di giornalismo di Urbino, ha pubblicato un articolo dedicato all’argomento.  “Mi sono sentita chiamare in causa, da quelle parole cosi ferme e in apparenza assolute, l’articolo parla e racconta solo delle sanzioni, ha un taglio decisamente di parte. Non dico che sia sbagliato parlare di questo tema, ma è sbagliato considerare tutti i giovani, a cui viene sequestrata la patente, degli irresponsabili, non è sempre cosi. Può capitare a chiunque, anche a chi non fa abuso di sostanze alcoliche e che è uscito semplicemente a prendere una birra o un bicchiere di vino con gli  amici”. Secondo la ragazza, le parole dell’articolo sono molto severe: “dopo il verbale l’odissea: vi prego non mi rovinate la vita”. “C’è da dire che l’articolo dedica solo tre righe alla minoranza di quei giovani che rientrano nella prima fascia- minima- di tasso alcol emico, a mio parere, poteva approfondire l’argomento, magari ascoltando anche altri punti di vista, il giornalista non dovrebbe riportare le diverse opinioni? Che senso ha oggi questo mestiere? Insomma se ci limitiamo a copiare le notizie dal sito della polizia statale, ci sarà sempre una visione limitata del tema e soprattutto della realtà”. La  giovane studentessa, aspetta la notifica della Prefettura, che confermerà la sospensione della patente, intanto per una birra doppio malto dovrà pagare 800 € di avvocato e se le andrà bene 600 € di multa. “Guidare ubriachi è un cosa che non può passare inosservata, deve essere punita ed è giusto! il governo però dice di tutelare i propri cittadini, mi chiedo cosa significa tutelare? Per non parlare poi della  solita frase: “il cittadino prima di tutto”. Oggi dovrò  sborsare più di duemila euro, tutti soldi  che andranno a finire nelle tasche dello Stato ho trovato un lavoro per pagare tutte le spese, per un po’ lo studio dovrò metterlo da parte!”.E’ difficile che  i“posti di blocco”, stiano tutta la notte a sorvegliare quelle strade in festa. Si sa, raggiungono un numero di patenti e poi vanno via. Eppure, molti altri ragazzi attraverseranno quelle strade chiassose. “Accetto la punizione, la rabbia è tanta. vorrei solo dire a chi ha avuto un’esperienza simile alla mia, che la vita va avanti, questa è solo una macchia che il tempo provvederà a lavare”. Rosa Mancini

     


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