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    Crimini di sistema…

    lucanoA proposito della vicenda di Domenico Lucano, l’intervento di Vittorio da Rios che ci ricorda come oggi i grandi crimini siano ‘crimini di sistema’. Da leggere:
    “Francesca oggi ci porta dentro l’incandescenza di un paradigma fondativo della attuale irreversibile crisi della civiltà Europea e più in generale dell’Occidente. Crisci istituzionale. crisi di sistemi giuridici-repressivi,crisi di sistemi finanziari-produttivi-consumistici-crisi dei meccanismi informatici,crisi delle organizzazioni partitiche,crisi delle istituzioni e organismi che definiamo Stati, eredi del giusnaturalismo ma che in un contesto cosi inedito quale quello attuale dimostrano la loro inadeguatezza ad evitare cataclismi, sperequazioni,sociali.insicurezza quanto incertezza sul futuro.la grande crisi è sistemica. E oggi i grandi crimini sono “crimini di sistema” come li definisce Luigi Ferrajoli responsabili delle attuali tragedie “globali”. “Crimini di sistema” che trovano un paradigma giuridico-istituzionale-repressivo totalmente disarmato quanto impotente ad agire,.poiché le sue innervature fondative: “culturali, filosofiche, giuridiche, lo portano ad agire sulle conseguenze anziché sulla cause. Come uscirne partendo da questa intollerabile ingiustizia in cui è vittima Mimmo Lucano e cercare di portare un minimo di ordine in tanto disordine mondiale? Veniamo alla vicenda di Mimmo che ha del paradossale se non del grottesco, e che dimostra mi si perdoni i termini tutte le contraddizioni e i limiti spesso culturali e istituzionali di buona parte della magistratura sia inquirente che giudicante.Un sindaco che mettendo al centro la Costituzione, Applicandola di fatto nei suoi pilastri costitutivi si vede indagato e arrestato.con tutto il corollario di miserie e vincoli applicativi succedutesi. Non ultimo il divieto di recarsi nel suo comune dove è nato e vive.Ora i magistrati hanno agito secondo il loro dire nel rispetto della legge e in funzione della legge, che ora evito di citare.Domanda ma quella legge “e di molte altre” risponde ai principi Costituzionali? O è palesemente “fuori legge” Perché di questo si tratta.E se si come sembra che sia, lo stesso agire della magistratura e della autorità giudiziaria va ritenuto fuori legge. Non ci sono vie di mezzo ne giustificazioni su eventuali errori interpretativi,Siamo nella totale illegalità “istituzionale”Queste cose bisogna iniziare a dirle, con fermezza e determinazione, e che ognuno degli attori che hanno agito nel caso di Mimmo si prendano le loro oggettive responsabilità, qualora venissero evidenziate.Mi chiedo con molta franchezza e anche angoscia e dolore, ma cosa ci vuole cosa serve ad un magistrato ” Un po di buon senso” per dare il permesso a Mimmo “che lui con grande dignità non lo chiede e giustamente sentendosi vittima di una scandalosa ingiustizia,” di recarsi al suo paese per trovare il suo babbo malato e molto anziano? E pensiamo ai molti altri Mimmo che si ritrovano in carcere seriamente malati con il divieto di poter essere curati o di fare visita ai loro cari malati e morenti.E’ questa l’attuale civiltà giuridica italica? Non dovremmo ristudiare Kant la sua critica del giudizio? Come ripensare seriamente a Hegel e rivisitare la sua filosofia del diritto? Kant chiama “giudizio” la volontà rientra nell’ambito dell’etica E il giudizio viene concepito come valutazione dei propositi o fini.E non dovremmo ristudiare la scienza della legislazione del Filangeri? Verri gli scrive: ho sentito “Ercole” nelle pagine della scienza della legislazione,Un scossone definitivo al regime giuridico feudale la costruzione con Beccaria “Con il quale divergeva sulla pena di morte” Della grande civiltà del diritto che mise in essere, codificate in norme e codici strumenti che stabilirono un nuovo paradigma giuridico, e applicando cosi il concetto di diritto universale per tutti. Ma oggi a oltre due secoli dalla morte del Filangieri dobbiamo constatare un ritorno del concetto di giustizia e sue reali applicazioni al medioevo più buio? Abbiamo sotterrato decenni di lavoro per costruire misure alternative al carcere? Dimenticato o quasi l’agire e l’opera del Gozzini? Eppure abbiamo straordinarie realtà come il due palazzi a Padova la rivista Ristretti orizzonti diretta da una donna eccezionale come Ornella Favero. ma sembra emergere un’onda lunga che tende a rimodulare il concetto del diritto,acquisito a imbarbarirlo di nuovo. Conforta che vi siano uomini di scienza giuridica dentro la magistratura, nelle cattedre universitarie, nelle accademie, dentro le istituzioni,e nei sistemi carcerari che pur con non poche difficoltà stanno innervando di una nuova cultura “giuridico-legislativa per rispondere ai devastanti effetti sulle persone e sul pianeta derivati “dai crimini di sistema” l’impalcatura tradizionale che ha fin qui ordinato plasmato e legiferato il nostro sistema giuridico-giudiziario”.

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