Ancora su di un autobus…
Lui è alto e grosso, molto grosso… e un viso che ricorda, giuro, Shrek. Sì, il fantastico orco dal cuore tenero, cui tutto riesce fuorché far paura… E’ alla mia destra. Ci separa solo lo stretto corridoio fra le due file di sedili.
Il bus fa una brusca frenata. Tutti sobbalziamo. Lui più degli altri…
Inizia a guardarsi intorno agitato, e con voce che sembra persino più grossa di lui, chiede compulsivo: “.. che ci ho gli occhi a palla!? Ho gli occhi a palla!? Ditemi, ho gli occhi a pallaaa?”
E fissa negli occhi le persone intorno, e fissa anche me ripetendo come a chiedere di essere rincuorato: “Che ho gli occhi a palla? Come succede prima di un ictus?!!! Perché mi sono spaventato… ho gli occhi a palla? Quando mi spoavento mi si alza la pressione… Ditemi, ditemi… ho gli occhi a palla? ”
No, non ha gli occhi a palla, gli dico subito. Solo un po’ lucidi…
“ah, perché ho messo il collirio. Ma se mi agito… ho gli occhi a palla?”
No, no…
Si tranquillizza.
Sale una ragazza. Bellina, non c’è che dire.
E lui inizia a farle complimenti, con la sua vociona alta alta. Si alza in piedi e le canta anche una canzone d’amore composta lì per lì…
Lei è una ragazza intelligente. Sta al gioco e gli sorride garbata. Gli altri… qualcuno lo guarda timoroso, qualcun altro ridacchia, qualcuno fa finta di niente…
Lui continua a intonare canzoni. Da motivi d’amore passa alle tradizioni popolari. E fra un canto e l’altro, si risiede e pronuncia frasi che non saprei… Sempre con quella sua voce cavernosa e potente che a me che sono così vicina batte in testa. E un po’ batte anche il cuore…
Solo una persona se ne lamenta, ha la pelle ambrata ed è alle prese con telefonate, questioni di lavoro, mi sembra … “Così disturba tutti…!” inizia ad alzare la voce.
Calma, per carità, potrebbe agitarsi ancora di più… il passeggero stizzito capisce e si acquieta.
IL nostro Shrek continua a lanciare messaggi d’apprezzamento alla bella ragazza e a tratti canta con voce da rintronare la testa. E ancora si alza in piedi come per dare slancio e forza al suo messaggio… Qualcuno intorno inizia a ridere troppo… Il suo equilibrio sembra precario. Così grosso, dondola a tratti. E se mannaggia un’altra frenata, questo mi cade addosso…
Ma di dove siete? Gli chiedo, così per provare a distrarlo un po’… avete cantato un pezzo siciliano e un altro in napoletano… di dove siete?
La domanda fa il miracolo. Si risiede e voltandosi verso di me racconta di un padre di origine campano, una madre di origine siciliana. O viceversa, non ricordo…
Poi tira fuori da una tasca un santino. Sant’Antonio, e me lo offre.
Grazie, tenetelo voi… vi protegge. Io ho già il mio santo. Lui insiste, un po’ mortificato. “Mio padre e mia madre mi dicono sempre che nessuno ti dà nulla per nulla. E io volevo in cambuio soldi per un caffè…”
Mi viene da sorridere e gli offro quel che serve per un caffè…
Rassicurato da quel gesto gratuito, riprende a parlare… sempre col suo vocione che proprio non gli riusciva di regolare, e sotto lo sguardo esterrefatto di qualcuno, sorridente di qualcun altro, inizia la nostra conversazione… più che altro la sua, essendomi io attenuta a brevissimi cenni…
E mannaggia che non avevo un registratore… e neanche foglio e penna per prendere appunti… per riportarvi il filo di un ragionare serio e profondo sulle cose del mondo. E della vita, passando per il mistero di Cristo.
E già… il nostro Shrek conosce bene i vangeli…
“Avevo fame e mi avere sfamato, avevo freddo e mi avete vestito, mi hanno carcerato e mi siete venuti a trovare…
“Ma ditemi, ditemi… se era onnipotente perché è stato incarcerato? … perché?!!!” ha chiesto con sincera contrizione…
Beh, mi sono permessa, quello onnipotente sarebbe il Padre. Che se ne è fregato… (ops! Ma mi è proprio sfuggita così)…
“Eh, il Padre lo ha abbandonato. Sì, sì.. lui pure lo ha detto… perché mi hai abbandonato…”
E poi ha aggiunto qualcosa a proposito del bene e del male, arrivando a pronunciare i nomi di Falcone e Borsellino… “.. e perché il Bene è ucciso dal Male? Allora c’è il Bene e c’è pure il Male…”
E’ che bisogna riconoscerli, e che bisogna capire che ce li abbiamo dentro tutti e due… il Bene e il Male…
“E sta dappertutto il Bene e il Male?”
Dappertutto, dappertutto…
“Il Bene… il Male.. io scendo qui… buona Pasqua…”