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    il trenino, 12

    … Poi ci sono i musulmani del venerdì. I vagoni si riempiono di voci e abiti e colori di un altro mondo, che poi è già anche il nostro. Il tempo di tre fermate. Scendono tutti alla stazione della Moschea. Due settimane fa hanno affollato i vagoni all’inverosimile. Tanto che ho percepito fra l’altra gente qualche timore. Qualcuno ha cercato di spiegare che non c’era da avere paura di nulla, che forse andavano a pregare. Ma come mai tanti, quest’oggi, ha chiesto qualcuno altro. E’ seguito un confuso dibattito. C’è stato un consulto. Nessuno che avesse una risposta certa. Alla fine un uomo, fino ad allora assorto nella lettura di un giornale, ha detto che si trattava della fine del Ramadan. E tutti si sono acquietati. Questione di immigrati… E che volete, sono un trenino di una linea che porta in periferia, mica un tassì che fa servizio per signore fra i Parioli e Piazza di Spagna. E ora che ci penso devo dire che mi annoierei. Fra i Parioli e Piazza di Spagna, ovviamente intendo. Sarei più povero, sì. Più povero di tutti i preziosi appunti sulla vita che in questi anni ho registrato. L’ultimo giusto l’altro ieri… (continua)

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