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    due novembre…

    E comunque, oggi e’ il giorno dei morti… Un pensiero a quei morti di cui nessuno parla. Ancora, dal carcere di Spoleto, una lettera di Carmelo Musumeci, che, parlando di macelleria carceraria, premette un pensiero di Catullo: “Amami quando lo merito di meno, perche’ sara’ quando ne ho piu’ bisogno“… buona lettura.

    “Dall’inizio dell’anno i suicidi in carcere sono 55 e nessuno ne parla. Molte persone aldila’ del muro di cinta si domandano perche’ molti detenuti si tolgano la vita. La verita’ e’ che la morte in carcere e’ l’unica cosa che puo’ portare un po’ di speranza, amore sociale e felicita’, perche’ quando ti togli la vita hai il vantaggio di smettere di soffrire. Una volta il carcere era solo una discarica sociale, ora e’ diventato anche un cimitero sociale. E da un po’ di anni a questa parte la cosa piu’ difficile in carcere non e’ piu’ morire, ma vivere. I detenuti in carcere vengono controllati, osservati, contati, ogni momento del giorno e della notte, eppure riescono facilmente a togliersi la vita. Diciamo la verita’: i detenuti non sono amati e non importa a nessuno se si tolgono la vita. Ormai le persone per bene si voltano dall’altra parte, mentre altri fanno finta di non vedere quello che vedono. Diciamoci la verita’: questo accade perche’ la grandissima maggioranza della popolazione detenuta e’ costituita da individui disperati, poveri cristi, immigrati, tossicodipendenti, disoccupati, analfabeti. Persone di cui non importa a nessuno. Eppure, di questa “gentaglia”, di questa “spazzatura umana”, non andrebbe buttato via nulla, perche’ con lo slogan “tutti dentro” e “certezza della pena” i partiti piu’ forcaioli vinceranno le prossime elezioni. Nella stragrande maggioranza dei casi la morte in carcere e’ la conseguenza di un comportamento passivo e omissivo dello Stato, che scaraventa una persona in una cella, la chiude a chiave e se ne va. Eppure l’eutanasia in Italia e’ proibita. Lo Stato non fa nulla per evitare la morte in carcere, non per niente l’Italia e’ il paese piu’ condannato dalla Corte Europea dei Diritti Umani”.

    Carmelo Musumeci

    Carcere di Spoleto 

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