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    Lettera di Natale

    Ancora accogliamo uno scritto di Carmelo Musumeci, inviato dal carcere di Spoleto. Questa volta è una lettera di Natale. Ma sembra, piuttosto, una lunga preghiera. Dalla sua riva lontana. Da mettere accanto al Presepe, anche se Carmelo Musumeci premette che, lo sa, non dovrebbe scrivere a Dio perché non crede che esita, ma avendo scritto un po’ a tutti e nessuno gli ha mai risposto, magari, rivolgendosi a Lui…

    Dunque:”Dio, siamo i cattivi e colpevoli per sempre, siamo gli ergastolani ostativi ad ogni beneficio, quelli che devono vivere nel nulla di nulla, a marcire in una cella tutta la vita. Dio, diglielo tu agli umani che la pena dovrebbe essere buona e non cattiva e che dovrebbe risarcire e non vendicare. Dio, l’ergastolano ostativo non vive, pensa di sopravvivere, ma in realtà non fa neppure quello perché l’ergastolo tiene solo in vita. Dio, diglielo tu agli umani che la pena dell’ergastolo non potrà mai essere una pena giusta, perché una pena giusta ha un inizio e una fine. Dio, nessun umano meriterebbe di vivere con una punizione senza fine, tutti dovrebbero avere il diritto di sapere quando finisce la propria pena. Dio, diglielo tu agli umani che una pena che ti prende il futuro per sempre ti leva il rimorso per qualsiasi male che uno abbia commesso. Dio, nelle carceri italiane ci sono uomini che sono solo ombre, che vedono scorrere il tempo senza di loro e che vivono aspettando di morire. Dio, diglielo tu agli umano che gli ergastolani ostativi non hanno paura della morte perché la loro vita non è poi così diversa dalla morte. Dio, nessun’altra specie vivente tiene un animale dentro una gabbia per tutta la vita, una pena che non finisce mai non h anulla di umano e ti fa passare la voglia di vivere. Dio, diglielo tu agli umani  che solo ilperdono fa nascere nei cattivi il senso di colpa mentre le punizioni crudeli e senza futuro fanno sentire innocenti anche i peggiori criminali. Dio, come fa rieducare una pena che non finisce mai? Dio, diglielo tu agli umani che la migliore difesa contro l’odio è l’amore e la migliore vendetta è il perdono. Dio, se neppure tu puoi fare qualcosa, facci morire presto per aiutarci a finire la nostra pena. Dio, diglielo tu agli uomini che dopo tanti anni di carcere non si punisce più quella persona che ha commesso il crimine, ma si punisce un’altra persona che con quel crimine non c’entra più nulla. Dio, molti ergastolani dopo venti anni di carcere camminano, respirano e sembrano vivi, ma in realtà sono morti. Dio, diglielo tu agli umani che l’ergastolo ostativo è una vera tortura che umilia la vita e il suo creatore. Padre, no so pregare, ma ti prego lo stesso: se proprio non puoi aiutarci o se gli uomini non ti danno retta, facci almeno morire per questo Natale”

    Carmelo Musumeci, Carcere di Spoleto

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