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    Ripassando la Costituzione…

    A proposito del G8 di Genova, quanto accadde, quanto abbiamo dimenticato… forse dovremmo rileggere alcuni articoli della nostra Costituzione. Ce lo ricorda Vittorio da Rios. Una bella lezione.. da leggere:

    “In una realtà sociale, e culturale, e politica degradata quanto corrotta a livelli infimi e volgari, è opportuno ricordare ciò che disse a suo tempo un grande politico con la P maiuscola nonché grande intellettuale: Enrico Berlinguer. Le forze di polizia e l’esercito quanto i servizi secreti debbono essere rigidamente e costantemente sotto il controllo democratico del parlamento e dei partiti ossatura del nostro sistema democratico, nel totale rispetto e attuazione della nostra Costituzione. Quanto ciò non avviene si assiste a comportamenti illiberali ad atteggiamenti da parte delle forze di polizia reazionarie, violente, gravemente lesive dei diritti fondamentali delle persone a manifestare e contestare atti concreti che minano la convivenza civile e le conquiste democratiche compiute dopo la tragedia nazifascista. Fatto ulteriormente gravissimo come i fatti accadute al G8 di Genova e alla caserma Bolzaneto la criminogena violazioni dei principi Costituzionali e legislativi che disciplinano l’agire e l’essere delle forze di polizia. Ma prendiamo per mano alcuni articoli della nostra Costituzione. “Art. 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo,sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà di solidarietà politica economica e sociale”. Art.13 “La libertà personale è inviolabile, non è ammessa forma alcuna di detenzione di ispezione o perquisizione personale, ne qualsiasi altra restrizione della libertà personale se non per atto motivato dell’autorità giudiziaria e nei soli casi e modi previsti dalla legge. In casi eccezionali di necessità ed urgenza indicati tassativamente dalla legge, l’autorità di pubblica sicurezza può adottare provvedimenti provvisori, che devono essere comunicati entro quarantotto ore all’autorità giudiziaria e se questa non li convalida nelle successive quarantotto ore si intendono revocati e restano privi di ogni effetto. E’ punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà. La legge stabilisce i limiti massimi della carcerazione preventiva. Art. 101 La giustizia è amministrata in nome del popolo. I giudici sono soggetti soltanto alle legge. Art. 109 L’autorità giudiziaria dispone direttamente della polizia giudiziaria.
    Art. 134 La Corte Costituzionale giudica: Sulle controversie relative alla legittimità Costituzionale.delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato,e su quelli tra lo Stato e le Regioni,e tra le regioni: Sulle accuse promesse contro il presidente della Repubblica, a norma della Costituzione. Art. 24 Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi,La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento. sono assicurati ai non abbienti,con appositi istituti i mezzi per agire e difendersi davanti ad ogni giuristizione. La legge determina le condizioni e i modi per riparazione degli errori giudiziari. Quante criminogene e sistematiche violazioni sono state fatte partendo dai fatti gravissimi accaduti alla Bolzaneto,fino ad oggi per rimanere in questo inizio di secolo da parte delle forze di polizia e da molta magistratura rispetto agli articoli citati? La stessa Corte Costituzionale ha vigilato come da compiti attribuiti dalla Costituzione sulla liceità giuridica e costituzionale di molte leggi promulgate? E lo stesso rilievo va fatto ad altri organismi: il Consiglio di Stato, la Corte dei Conti e lo stesso Consiglio Superiore della magistratura. quante responsabilità questi istituti superiori e massime autorità dello stato sono ad essi imputabili del disastro economico-sperequativo, quanto al tracollo etico-morale in cui versano le istituzioni e l’intera società del nostro paese? Non sarebbe il caso di iniziare a porci queste domande? E agire di conseguenza ripristinando lo stato di diritto indecentemente calpestato e violato dalle stesse forze istituzionali che ne dovrebbero garantire l’applicazione e il suo,rafforzamento? Come è potuto accadere lo scempio del diritto da parte della polizia alla caserma Bolzaneto? E l’allora ministro degli interni come a agito dentro la Costituzione, oppure lasciandosi prendere da passioni illegali e repressive che ricordano il ventennio del teppista di Predappio? Domanda ma come vengono formati i corpi di polizia, carabinieri compresi con relativi comandi e strutture territoriali periferiche, dentro la logica Costituzionale, oppure a logiche di potere economiche finanziarie per tutelarne gli interessi? E da qui che dobbiamo partire se vogliamo dare un minimo di futuro alle nuove generazioni più equo e redistributivo della ricchezza, e costruire finalmente una società che si basi sul “diritto di avere diritti”in sintesi dare attuazione al nostro dettato Costituzionale affinché lo stato di diritto, sia presente come concepito dai padri costituzionali in ogni piega della società. In questo il sapere la filosofia del diritto, l’alta cultura filosofica positiva, le scuole di ogni ordine e grado, le accademie le biblioteche cartacee e digitali devono avere un ruolo strategico fondativo di una nuovo sapere,una nuova cultura emancipativa del diritto su basi universali.Un grande spirito unico di vasto universalismo culturale e di profonda spiritualità laica il Maestro Gerardo Marotta Fondatore nel 1975 a Napoli dell’Istituto Italiano Per Gli Studi Filosofici la più grande e prestigiosa accademia al modo,che rappresenta più università messe assieme.”Nella battaglia per la filosofia” afferma: Benedetto Croce sottolineava l’universalità della filosofia dichiarando che la filosofia è sempre presente nell’agire umano e che dove essa è grande, e benefica, “soprattutto il paradigma della filosofia del diritto”, i Paesi prosperano, mentre le filosofie deteriori e deboli portano alla rovina gli stati e le comunità e pertanto i veri filosofi hanno il dovere di combattere il pensiero filosofico debole e deleterio. Vi è l’urgenza della riflessione e dell’auto consapevolezza in un’epoca contraddistinta da una crisi di proporzioni talmente vaste da risultare incomprensibili ad una visione meramente pragmatica, empirica, appiattita sul quotidiano, sull’inessenziale, sull’accidentale. Viviamo, oggi in un mondo in cui la pace tra gli uomini diventa sempre un fatto più lontano e le guerre non hanno mai sosta e gli Stati decadono o si disgregano in nazionalismi e il rinascere di forme di razzismo che sembra moltiplicare le sue teste. Grazie a Francesca per questo suo grande e stimolate lavoro sulla tragedie determinata dal G8 e le inammissibili violenze arbitrarie e criminali praticate dalle forze di polizia alla Bolzaneto. Un caro saluto” Vittorio da Rios.

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