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    Le nostre prigioni…

    Un invito… a leggere un articolo nell’ultimo numero di Internazionale, dove si legge del Brasile, delle proteste, e degli annessi lavori per i Mondiali dell’anno prossimo. Dove si racconta che perché ci si possa godere “liberamente” la festa, sono stati spesi circa 900 milioni di dollari. “le spese, si legge, comprendono un contratto per 30 milioni di dollari con la Condor, che ha fornito le bombe lacrimogene, lo spray urticante e le pallottole di gomma non solo alla polizia  turca ma anche agli Emirati Arabi UNiti e al Bahrein. Il contratto prevede la consegna di duemila kit di armi a lungo raggio oltre a 1800 pistole elettriche e a 8.300 granate sonore e luminose (…)”. Se poi consideriamo i lavori di ristrutturazione del leggendario stadio Maracana, che hanno ridotto di oltre la metà i posti cancellando le zone popolari, e dove sarà vietato suonare tamburi e srotolare bandiere…  La domanda che sorge spontanea , come si dice, è: cosa rimane della festa? Poco, forse, la risposta… e sicuramente ristretta in altro luogo che sa di prigione…

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