Iniziando l’anno in compagnia degli uomini ombra, “Uomini ombra e altri racconti”, di Carmelo Musumeci. Sì, lo stesso Musumeci che ogni tanto si affaccia su questa riva, con i suoi messaggi in bottiglia lanciati nel mare della nostra indifferenza dal Carcere di Spoleto, dove sconta una condanna all’ergastolo senza benefici. Iniziando dunque l’anno in compagnia della paura, che davvero viene leggendo di vite dietro le sbarre. Vite senza alcuna via d’uscita. Crude, disperate, quasi tutte che finiscono male, perché non si può che finir male in un mondo chiuso al mondo, dove serpeggia uno stato d’illegalità permanente, dove lo stato di diritto muore, se di fatto muore, con l”habeas corpus”, una parte portante delle sue fondamenta. Gli uomini ombra di Musumeci ce lo ricordano ad ogni pagina, e leggendo sappiamo che le loro sono storie vere, anche quando il racconto inizia con la premessa: questa non è una storia vera. E cosa c’è di più vero dell’Assassino dei Sogni. Domina su tutto e su tutti, e lo vedi e lo senti, fatto di pietra, fatto di ferro. Organizza la vita delle sue vittime in modo da proibire loro di sognare, mangia l’anima, il cuore e l’amore dei prigionieri. Le storie di questi uomini ombra sono le stesse di cui leggiamo distrattamente nelle cronache che parlano di carceri affollate, di morti non chiare, di lividi, di suicidi. Ma siamo abituati a pensarle lontane, a pensare che non ci riguardano, che mai ci riguarderanno. E forse questa è la crudeltà maggiore che possiamo riservare loro: abbandonarle, le storie di questi uomini, al di là delle mura del carcere, ben chiuse nel buio delle loro celle. Ed è la solitudine dal mondo, l’isolamento dalla vita, che forse fa più paura. Questa paura e questa disperazione i racconti di Musumeci ce le riporta vive e palpitanti e sanguinanti davanti agli occhi. Con una scrittura forte, diretta, feroce e dolorante, come sa essere la vita. ….