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Anima Mundi

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Schermata 2018-05-24 alle 03.40.42Lunedì prossimo, con “Anima Mundi”, il concerto di Roberto Oltzer, Deborat e Prashant Mishra (nell’ordine piano, sitar e tabla) si conclude il ciclo di concerti di “Prima” …
Ecco cosa ne scrive Maria de Martini, “titolare” di Prima…
“La “spiritualità” è la principale caratteristica di questo’ ultimo concerto. Gli ospiti sono artisti di fama internazionale, in grado di coniugare tra loro le varie arti di natura etnica e non.. ed hanno definito il loro progetto «un modo per raccontare qualcosa in più e cercare qualcosa che manca in sé, così come un’occasione per aprire menti e cuori»… Roberto è un caro amico e lunedì mi regalerà questa “chicca” molto preziosa…non perdetevela, è un’ occasione irripetibile!

Dove la parola non arriva

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truduIl primo giugno si inaugura a Villa Lagarina ( Trento) , una mostra di disegni di Mario Trudu. ovviamente saremo lì…

A cura di: Comune di Villa Lagarina
Palazzo Libera
Via Garibaldi, 12 – Villa Lagarina
La mostra è a cura dell’Associazione Stefano Frapporti – Cabana. Inaugurazione venerdì 1 giugno 2018 alle 18.30, con la partecipazione di Francesca de Carolis, curatrice dei libri di Mario Trudu. Evento collaterale venerdì 15 giugno alle 21.00: “Non è sogno (la vita)”, proiezione del progetto di film di Giovanni Cioni

“Sono nato ad Arzana e sou fieru de essere alzanesu (e sono fiero di essere arzanese), così da ragazzo ho appreso un po’ di regole della mia terra. Penso che quelli nati in quel luogo, in quel periodo e galu prima (e ancora prima), siano essi uomini che donne, siano persone forti da superare qualsiasi disastrosa avversità. Io per mia disgrazia ho scontato quasi 40 anni di carcere, e credo che possiate immaginare quanto possano essere stati duri. C’è tutta la vita di un uomo, avvolta dalla malasorte, e per quanto riguarda il mio caso posso con forza affermare avvolta dalla mala justithia. E se sono vivo, questo conferma che quelle regole quei principi rendevano le persone forti, persone che non sanno cosa vuol dire arrendersi e sono convinto che per la dignità dell’uomo sia tutto questo importante”.

I Gatti di Istanbul… Kedi, un film da vedere

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Locandina KediQuesta settimana Gatto Randagio si è perso per le strade di Istanbul. E ne è rimasto incantato. E come poteva essere diversamente, direte voi. Un posto che incanta chiunque vi si avvicini…
Certo, ma questa volta si è trattato di un incontro davvero fuori dall’ordinario. Il Randagio Istanbul l’ha conosciuta affidandosi allo sguardo di sette gatti, sette splendidi esemplari dell’enorme folla di felini che da migliaia di anni popola la città…
Sari, Bengu, Aslan Parçasi, Psikopat, Deniz, Gamisz, Duman. Bei nomi “gatteschi”, per i protagonisti di un sorprendente documentario, “Kedi, la città dei gatti”, di Ceyda Torun, giovane regista che a Istanbul, dove è nata, ha trascorso l’infanzia, prima di trasferirsi con la famiglia a New York, passando per Amman… e nella sua città d’origine è ritornata per rendere omaggio a quei gatti “senza i quali credo la mia infanzia sarebbe stata infinitamente più solitaria, e io non sarei la persona che sono oggi”.
E che bella persona è sicuramente oggi, si è detto riconoscente il Gatto, se ha voluto, e c’è splendidamente riuscita, raccontare tutto ad altezza di felino. Il documentario che ne è nato è una lettera d’amore alla città e a quei gatti che di Istanbul da sempre incarnano l’anima, la cultura, l’indescrivibile caos, e ne sono, racconta la regista, l’unica vera costante… mentre intorno molto col tempo è cambiato, e ancora cambia, e della sua Storia, i gatti, sono i testimoni…

domenica prossima a Prima

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maria sabato proxdomenica prossima, appuntamento a “Prima”, in via dei Lucani 41,a (san Lorenzo) a Roma…

Rom e Gagé ….

si consiglia di prenotare…

Enrichetta, Carlo e la Storia…

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dil001Oggi vi voglio parlare di una storia d’amore. Una storia lontana nel tempo ma che, con l’animo romantico che ci ritroviamo, io e il Randagio, ancora ci fa palpitare in sussulti… cosa che ogni tanto fa bene all’anima, trovare motivo di palpiti e sussulti…
La storia di Carlo Pisacane e Enrichetta di Lorenzo. Pisacane lo conosciamo da sempre… gli ideali mazziniani… il sogno dell’Italia unita… l’avventura della Repubblica Romana, la tragica morte a Sapri… Ma quanti sanno dell’amore travolgente che lo unì alla donna che tutta la sua avventura condivise?
Questo amore io l’ho incontrato qualche anno fa, quando Alessandro di Lorenzo mi ha mandato il libro nel quale ha ricostruito la storia della sua famiglia. Alessandro è di Orta di Atella, comune della provincia di Caserta… e subito ho sentito odore di casa…
“Enrichetta era una prozia, i de Lorenzo una famiglia divisa fra Napoli e Orta di Atella dove c’è ancora il settecentesco palazzo… Le prime curiosità sono nate dai racconti sentiti in casa. C’era allora la tradizione del raccontare e da piccoli la sera eravamo tutti intorno al camino ad ascoltare… Così presto ho iniziato a cercare… ho raccolto i racconti tramandati di padre in figlio, ho fatto ricerche nelle diocesi, nelle biblioteche campane…”

L’aquila e il bambino

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aliou kamissoko (3)La prima volta che l’abbiamo vista, io e il Randagio, era forse appena arrivata nel quartiere. Un viso e un corpo d’ebano, avvolta nei colori delle splendide stoffe d’Africa… e un bambino con gli occhi enormi che le saltellava vicino, sgusciava, si allontanava, ridacchiava guardandosi intorno. Si era seduta, un po’ sfinita, sulla panchina, sotto uno smilzo alberello, che la primavera non aveva ancora vestito di foglie, a vendere collane. Gliene ho comprate due, devo dire bellissime, di perle di legno colorato…
“Fabio!, torna qui, la signora è brava…”, mentre trattavamo sul prezzo ha richiamato a sé il bambino che, birbante e allegro, ancora le sfuggiva e “pericolosamente” caracollava sul bordo del marciapiede.
Fabio? Nome italiano… “Sì, un nome italiano…”. Forse augurio, viatico per la giovane vita che muove i primi passi su questa riva, scelto da una mamma che ha lasciato alle spalle, di là dal mare, la sua terra. “Burkina Faso”, mi ha detto…
E mi è venuto in mente l’inizio di un bel racconto che narra del Burkina Faso e del suo leggendario presidente, Thomas Sankara, cui costò la vita il sogno di un’economia di pace che potesse sollevare il paese dalla miseria. Pensate… solidarietà, sobrietà, produrre solo quel che si consuma… Sogno pericolosissimo. Avrebbe minato alla base le regole su cui poggia il nostro avido mondo. Ma non è di questo che ora vi voglio parlare…
Iniziava, quel testo, ricordando che le foglie

Il 5 maggio a Prima….

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sabato martiOrgani…. per chi non lo sappia ( io per prima che sono andata a cercare…) L’organo Hammond è un organo elettrico progettato da Laurens Hammond. e costruito dalla statunitense Hammond Organ Company. In origine destinato alle chiese in alternativa ai più costosi organi a canne, fu molto utilizzato nel jazz, blues, musica gospel… e poi anche per il rock e il pop…

se volete saperne di più…

sabato, dunque, alle 18, con il Luca Mannutza trio, a Prima, in via dei Lucani (San Lorenzo), a Roma…

il matto, il re, Basaglia e la saggezza di Bertoldo

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copertina“Qual è il più gran pazzo che sia?” chiese il re.
“Colui che si tiene il più savio” rispose Bertoldo.
Soave verità del semplice ma saggio contadino che per la sua astuzia fu accolto alla corte di re Alboino…
Così, Gatto Randagio, che alla saggezza di fiabe e racconti si è sempre affidato, questa settimana, allo scoccare dei quarant’anni della legge Basaglia che “restituì ai ‘matti’ libertà, diritti e dignità”, ha sentito l’urgenza di leggere la “Guida alla salute mentale, per la conoscenza delle cure e dei servizi”. Un libro a firma di Renato Piccione e Gianluigi di Cesare, titolo appena nato della collana “180 archivio critico della salute mentale” (edizioni Alpha Beta Verlag), che ha lo scopo di orientare le persone con disagio psichico e le loro famiglie nel vasto campo delle diverse forme nelle quali si manifesta il disagio e nel corrispondente articolato campo delle soluzioni e cure offerte dal sistema sanitario pubblico.
E lo consiglia a tutti, il Randagio, ma davvero a tutti, perché “perdere o preservare la salute mentale non è solo un problema di singoli individui, ma è cosa che possiede una grande rilevanza sociale”. E riguarda centinaia di milioni di persone nel mondo. Ad essere precisi, l’Oms parla di 516 milioni di persone affette da disturbo mentale, anche stabilizzato, a cui aggiungere circa 1120 milioni di persone con disagio più o meno grave (dati del 2014).
Tema enorme, dunque, delicato, complesso… nei cui tanti risvolti, teorici e pratici, questo libro riesce a guidarci con semplicità e leggerezza, persino…
Leggerezza che già t’investe come un vento d’aprile con l’immagine di copertina…

Sediolini, prigioni e gorillini. Il solito tarlo…

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prigione-mamme-e-bimbi“Beh, qui siamo mica a Bollate”, Gatto Randagio ha sentito spesso così sospirare qualcuno dei “cattivi” soggetti che ormai stabilmente frequenta. Bollate, carcere modello sinonimo di civiltà (se civile può mai essere l’idea della carcerazione), sogno di chiunque varcato il cancello di un istituto di pena, inizia a capire dov’è che è davvero finito…
E a Bollate dunque, ha letto il Gatto, verrà sperimentato un arredo per celle più funzionale, in maniera che dallo stesso pur breve spazio si possano ricavare piccole “comodità”. Tipo barre multiuso che diventano mensole, tavolini smontabili, guardaroba ricavati in angoli del letto a castello… “Stanze sospese”, la mostra in cui si presenta il progetto, al quale hanno lavorato designer e detenuti, nell’ambito del Fuorisalone milanese.
Certo negli spazi costipati, e spesso fuori norma, delle celle in cui sono ristretti i nostri detenuti, potrebbe un po’ rasserenare sapere dove mettere una maglietta in più, dove sedersi, dove poggiare con agio un libro… ma, primo pensiero del Randagio, di Bollate ce ne è uno solo… e poi e poi … c’è sempre quel tarlo che gli rode dentro, da quando ha toccato con mano cosa sia una detenzione, che per quanto si possa abbellire, riformare, attenuare… proprio non lo convince quella strana idea di rieducare imprigionando corpi… sorvegliando e punendo…

A “Prima”, sabato 28….

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Maria dSabato 28 aprile, a Roma, in via dei Lucani (san Lorenzo) … alle ore 18,00 … Ancora un incontro col Jazz…

Le chitarre di Enrico Bracco e Marco Acquarelli.

A “Prima”, da Maria de Martini….  vale la pena…

Racconti musicali…