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    Sirene

    “Adesso le sirene hanno un’arma ancora più fatale del canto, il loro silenzio”. Parola di Franz Kafka, da Il silenzio delle Sirene. Dalle pagine di La santa e la sirena, narrazione di Elisabetta Moro sul mito di fondazione di Napoli. Per iniziare il mese con un pensiero al canto e alla diversità. Alla rifondazione e a rifondazioni che nascono dall’arrivo di qualcosa, qualcuno che forse non ci somiglia, o somiglia a qualcosa di bellissimo e bruttissimo che, forse, è anche quella metà nascosta nel fondo di noi. E non ci sono “respingimenti” che valgano. Quel qualcosa è mostruosamente bello. Come mostruosamente belle sanno essere le sirene. Qualunque sia la forma di ogni loro reincarnazione. Per quanto spaventosa. E’ vero, oggi le sirene tacciono. Il loro silenzio, più violento delle grida. Kafka, ancora una volta, profeta del nostro tempo. Ma noi, speriamo tornino presto a cantare… Anzi, non sentite…? Appena un cenno, di suono… stridulo… soffocato da qualche parte … laggiù in fondo… sono sante… sono sirene…

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