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    Appunti di viaggio -4

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    Esattamente venti giorni fa. Tornando in Marocco.

    Esattamente venti giorni fa. Casablanca. E’ la grande Moschea voluta da Hassan II. Smisurata come smisurato sa essere il desiderio di gloria eterna di un Re. C’è spazio per un’infinità di gente, dentro e fuori l’edificio. Venticinquemila dentro, assicura la guida. Ottantamila sulla spianata, assicura la guida. C’è posto per tutti. Viene da pensare, smarrendo lo sguardo nello spazio intorno, rannicchiati all’ombra di un colonnato. C’è posto anche per le anime di chi non è più sulla terra. Ma che immagini volare sul mare, a un pelo dall’acqua. E quasi le senti, lì intorno librarsi su latitudini così vicine, così lontane, sullo sfondo azzurro della Moschea. Immensa Casa seduta sull’Oceano. Perché è dal Mare che verrà la Parola. … E fra le sottili colonne, i giardini di strisce di terra ben curate e fiori gentili e il gioco dei disegni, e le geometrie di perfezione, a incorniciare spazi ora vuoti nell’attesa delle adunate, si rinnova il miracolo del tempo della pace e del silenzio, e di incontri sommessi e gentili. Appena più in là, la città esplode nel caos di sempre.

    Verso dove? 11

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    Continuando, da Berlino. Esattamente venti anni fa. Tornando agli appunti di Daniela Morandini.

    Berlin 24.11.89-Difficolta’ con la verita’- come dice Walter Janka uno degli intellettuali tedeschi da poco riabilitato in DDR.
    Siamo all’Est , oltre il Checkpoint Charlie, il confine americano. Qui c’e’ il Berliner Ensemble. Qui c’era Brecht. Adesso ci sono i gruppi del dissenso. Ulrike Poppe, di Demokratie Jezt, democrazia adesso: “Sono sempre vissuta in un’atmosfera di terrore, di controllo, di paura. E’ dagli anni 70 che sono contro il regime.  Sono anche andata in carcere. Adesso il popolo non ha piu’ paura”. Keller, il nuovo ministro della cultura, dice che ora e’ aperta la collaborazione con tutti gli artisti che hanno lasciato il paese. Rudolf Bahro, il filosofo ecologista, e’ gia’ tornato. Il cantautore Wolfe Bierman chiede che i suoi dischi possano essere venduti nella DDR. Sono ballate contro il regime. L’ultima e’ contro Egon Krenz, il nuovo leader della SED, considerato dai dissidenti del  Neues Forum, amico della repressione cinese .E’ la canzone dei vecchi ammuffiti. “Non ti credo per niente. Non credo a nessuna parola”.

    Verso dove? – 10

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    Riprendendo, dunque. Esattamente da venti anni fa, a Berlino. D.M.

    23.11 Berlin

    L’avevano  promesso e l’hanno  fatto. Dolorose e impopolari sono le nuove misure  monetarie contro il crollo economico della DDR. Tre disposizioni per fermare la fuga di capitali e di merci: Da questa mattina ci sono piu’ controlli alla dogana, sotto al Muro. Fino a questo momento, dal 9 novembre, non se ne facevano quasi piu’- -Ma – dice Modrow, il nuovo primo ministro- non ci sara’ nessun ostacolo alla liberta’ di viaggio. Anzi, con la nuova legge -si  spera entro il mese-  per andare da Est ad Ovest, bastera’ un visto. Sempre da questa mattina , i negozi della DDR  potranno vendere le merci sovvenzionate dallo Stato – cioe’ materiali industriali, tessili e alimentari – SOLO  a chi  risiede  nella Germania Est. Saranno poi modificate le vie di transito per gli stranieri, in modo  da fermare il contrabbando. Dal 9 novembre, piu’ di tre miliardi di marchi dell’est sono entrati in Occidente in modo illegale.

    Appunti di viaggio – 3

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    Riprendendo, gli appunti di viaggio. Dal Marocco. Esattamente venti giorni fa.

     

    Venti giorni fa. Casablanca. E’ il gesto di un giovane uomo che ripiega il colletto della camicia di un vecchio. Mentre, sommessamente, gli dice qualcosa. L’uno più alto, l’altro più curvo, tutti e due in piedi, all’incrocio di due strade. IL giovane è affettuoso, quasi paterno. Il vecchio un pò sdrucito, appena un cenno sul labbro, per il sottile piacere, come di chi riceva carezza di madre. Che riassetta la camiciola al bambino, prima di vederlo avviarsi, sulla strada del suo giorno. Gesti e sguardi di gente gentile. Persone cortesi. Sorridono nel piacere, che si avverte vero e profondo, di incontrare, riconoscere e riconoscersi, fermarsi a scambiare parole. E per quel sorriso e per quelle parole, il mondo può aspettare. Hanno labbra bellissime, uomini e donne, dal disegno regolare, tumide, appena rigonfio, il labbro superiore. Labbra pronte a schiudersi nel sorriso…

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    Berlino, esattamente il 21 novembre di venti anni fa.

    21.11.89 BerlinBerlino Est. Comitato centrale della Sed. Il ministro per la cancelleria federale, Rudolf Zeiters ha incontrato il leader comunista Krenz, e il nuovo primo ministro Modrow. Con lui, altri  funzionari di Bonn. E’ una prima presa di contatto tra le due Germanie. La promessa  delle libere elezioni e’ arrivata. Potrebbero essere in autunno. Si e’ parlato anche dell’incontro Krenz-Kohl. Sara’ in  dicembre, si spera. Ma prima bisogna aspettare il congresso straordinario della SED. Intanto a Lipsia, come ogni lunedi’, in centomila hanno chiesto ancora  riforme veloci, elezioni libere, e che il Partito comunista  non metta bocca  nelle decisioni del nuovo governo Modrow.

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    Vent’anni fa. Muri e dintorni.D.M.

    19.11.1989  berlin

    -Gli occidentali la stanno trasformando in uno spettacolo. E io non ci sto. La porta del Brandeburgo, deve diventare un simbolo della convivenza civile, non uno show- Lo ha detto Krenz, il leader comunista dell’Est, facendo capire che non sono ancora maturi i tempi per l’apertura di questo varco.  E contro Krenz, in centomila sono scesi in piazza a Dresda e a Berlino Est.. Vogliono lo scioglimento della Camera del popolo, elezioni libere, riforme veloci, l’abolizione dell’articolo 1, che sancisce il monopolio del potere comunista. Sul Taghezaintug, giornale della sinistra berlinese occidentale, esce una ballata di Wolf Bierman, musicista dell’Est, contro i vecchi leader della SED. E’ quasi un manifesto del dissenso. Intanto a Berlino Ovest, in questa serata  gelida ma piena di stelle, gli ultimi tedeschi -dell’altra parte-  che secondo venuti qui per la seconda domenica dopo il Muro, stanno tornando a casa. In ottocentomila sono andati dal Kudamm a Kreuzberg senza confusione, con civilta’. E’ anche questo un modo per chiedere democrazia.

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    Berlino, così vicino, cosi’ lontano. Solo vent’anni in fondo…. Daniela Morandini

    17.11.89 berlinBerlino Est.  La Wolkskammer, la Camera del Popolo, a grande maggioranza, ha approvato la lista dei ministri di Hans Modrow. Cinque contrari.Sei astenuti. Ventisette ministri, undici non sono comunisti. Approvata anche la dichiarazione programmatica del nuovo primo ministro. Riforme importanti per la politica,la societa' il diritto.Ratifica anche per le nuove commissioni parlamentari.Per la modifica della costituzione.Per la legge elettorale.Per indagare sugli abusi del vecchio corso. Il procuratore generale Wendland ha denunciato i   soprusi della polizia durante le manifestazioni di ottobre, a Dresda, a Lipsia, e a Berlino Est. E' un altro segno importante del cambiamento. Democratie Jezt -democrazia adesso- uno dei gruppi del dissenso di Berlino Est,  chiede ancora piu' aperture alle frontiere e l'abolizione del visto per i cittadini delle due Berlino 

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    Dunque. A quest’ora, 20 anni fa……

    17.11.89 -Wilkommen in Berlin- La porta del Brandeburgo, il simbolo della divisione delle due Berlino . Qui ,c’e’ confusione, tanti turisti, tanti berlinesi seccati dal folclore. Le telecamere americane sono accese ininterrottamente da 24 ore.. L’apertuira della Porta  sara’ trasmessa in diretta in tutto il mondo. Wherner Kolhof, del Senato di Berlino: Se la porta sara’ aperta ci saranno circa centomila persone, tra Est e Ovest .Le telecamere dovranno quindi lasciare posto alla gente, ma potranno riprendere. D.Anche Modrow, il nuovo primo ministro della  DDR e’ d’accordo, ma non si sa quando questa Porta sara’ aperta. Secondo voi, Senato di Berlino, e’ questa la vera notizia di questi giorni? R:Ma no, l’apertura, e’ solo un simbolo,nonostante certi titoli sparati sulle prime pagine dei giornali di tutto il  mondo.Il fatto straordinarioe’ successo con l’apertura delle frontiere.Quando i tedeschi delle due Germanie si sono potuti ritrovare D.Che ne sara’ del Muro?  Diventera’ un monumento? Sara’ smantellato? R:I berlinesi non odiano niente piu’ del Muro: Il Muro non puo’ diventare un pezzo da museo. Secondo noi il Muro deve essere buttato giu’.   Parola di Daniela Morandini

     

    Verso dove? – 5

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    Ancora. Il Muro e dintorni. Esattamente venti anni fa….

    15.11.89  Hans Modrow, 61 anni, e' il nuovo primo ministro della Camera del Popolo di Berlino Est.E' il capo del Partito  di Dresda, un riformista che piace a Gorbaciov. Il primo ballottaggio non e' riuscito,e Modrow e' stato eletto solo per 16 voti. E' un altro segnale che qui le certezze non ci sono. A Dresda, trecentomila persone sono scese in piazza. Chiedono una sola Germania, mentre Modrow gia' promette libere elezioni. Alla presidenza della Camera del Popolo, ora c'e' Gunter Maleuda, del Partito dei Contadini, uno degli altri quattro partiti che sostengono la Sed, i comunisti.

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    Riprendendo,  ancora dal taccuino di Daniela Morandini. Venti anni fa. Il Muro, dunque.

    14.11.89 Berlin

    Checkpoint Charlie, il confine americano. La fila adesso e’ da Ovest verso Est. Ma c’e’ una persona che non puo’ entrare. E’ una donna vestita di nero con un cartello enorme -TORNARE E’ PROIBITO- c’e’ scritto.
    DONNA IN NERO. Sono nata a Berlino Est e sono riuscita ad andarmene  nel 75, con mio figlio, che aveva quattordici anni. Perche’ qui dall’altra parte, a Berlino Ovest, c’e’ piu’ liberta’. D .Signora, come e’ scappata da Berlino Est? DONNA IN NERO. Non sono scappata, sono riuscita ad andarmene per vie legali. D. E adesso cosa chiede? DONNA IN NERO. Serve una legge.  Non c’e’ motivo per cui io adesso non possa  andare di la’. Anche se Krenz l’ha promesso…Da quando sono andata  via, non sono piu’ potuta tornare. Neanche in questi giorni, neanche dopo che hanno aperto il Muro.